Rimini si ferma per Gaza: migliaia di manifestanti in corteo. Nessun incidente
Enorme partecipazione in città. Rallentamenti e deviazioni hanno provocato solo qualche momento di nervosismo tra automobilisti e pendolari

Al grido di “blocchiamo tutto”, anche Rimini questa mattina, venerdì 3 ottobre, è scesa in piazza per lo sciopero generale indetto da Cgil e sindacati di base in solidarietà con la popolazione di Gaza e con la Global Sumud Flotilla.
Già nella serata di ieri, giovedì 2 ottobre, oltre duemila persone si erano radunate in piazza Tre Martiri per un corteo che ha raggiunto la stazione ferroviaria. La manifestazione è poi proseguita con un’occupazione pacifica e non violenta dei binari, che ha interrotto la circolazione dei treni per circa mezz’ora.

Questa mattina la partecipazione è più che raddoppiata: secondo le prime stime sono stati oltre cinquemila i manifestanti partiti dall’Arco d’Augusto intorno alle 9:30. Presenti lavoratori di diverse categorie, insegnanti, pensionati e moltissimi studenti. Cartelli con la scritta “Free Gaza”, striscioni contro il conflitto israelo-palestinese, cori e megafoni hanno accompagnato un corteo che ha richiamato in modo unanime alla pace.
La giornata di protesta si è svolta senza incidenti, anche se non sono mancati gli inevitabili disagi alla viabilità e al trasporto pubblico. Rallentamenti e deviazioni hanno provocato qualche momento di nervosismo tra automobilisti e pendolari, ma la situazione non ha mai generato conseguenze gravi. Al contrario, i manifestanti hanno mantenuto un atteggiamento collaborativo e responsabile, garantendo sempre il passaggio dei mezzi di soccorso e riducendo al minimo l’impatto negativo sul resto della città.

Il percorso del corteo ha toccato diverse vie della città: dai Bastioni Orientali a via Roma, piazzale Cesare Battisti, via Ravegnana, via Savonarola, via Matteotti, via Tiberio e il Corso d’Augusto, animando per ore il centro storico riminese.
I sindacati promotori hanno ribadito che l’adesione allo sciopero ha rappresentato un forte segnale di solidarietà internazionale e di difesa dei diritti umani.
