La cardiologia dell'Ausl Romagna fa scuola con un innovativo percorso diagnostico

“Una gestione integrata dei pazienti, dal feto all’anziano”

A cura di Riccardo Giannini Redazione
04 dicembre 2025 14:22
La cardiologia dell'Ausl Romagna fa scuola con un innovativo percorso diagnostico -
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Un modello di assistenza integrata, dal feto all’adulto-anziano, per le cardiopatie congenite. Ecco l’istantanea dell’innovativo percorso diagnostico terapeutico assistenziale (Pdta) messo a punto da Ausl Romagna e presentato al Congresso Nazionale della Società Italiana di Cardiologia Pediatrica, svoltosi a fine novembre a Genova, da Paola Testa, responsabile scientifica del progetto e del servizio di Cardiologia Pediatrica di Rimini. La quale, davanti a una platea di colleghi e addetti ai lavori, ne ha illustrato le peculiarità, ovvero l’aspetto trasversale fra professionisti e presidi dell’intera azienda e l’estensione a una fascia d’età così ampia da abbracciare l’età pediatrica, addirittura prenatale, con transizione fino all’età adulta con passaggi chiari e pratici per chiunque necessiti di accedere o intraprendere fasi distinte del percorso.

Del resto le cardiopatie congenite presentano una grande variabilità clinica, da patologie minori, che spesso si risolvono spontaneamente, fino a quadri malformativi molto complessi il cui percorso terapeutico è caratterizzato da molteplici procedure invasive di tipo chirurgico e cardiologico.

La diffusione della diagnosi prenatale ha permesso, nel corso degli ultimi 20 anni, di programmare, quando necessario, il parto in strutture dotate di Cardiologia e Cardiochirurgia pediatrica o di Tin di III livello con competenze di Cardiologia Pediatrica, in relazione al quadro clinico e alla complessità della cardiopatia del feto, riducendo significativamente la mortalità e la morbilità di queste emergenze neonatali, migliorando sia la qualità che la durata della vita. Grazie anche ai grandi progressi della cardiochirurgia, è oggi possibile che più di 8 bambini su 10 affetti da cardiopatie congenite sopravvivano sino all’età adulta, con il legittimo desiderio di affermazione professionale, di pratica di attività sportiva a vari livelli, di genitorialità.

Quella che era quindi una condizione medica confinata all’età pediatrica si è estesa oggi a tutte le età della vita, da quella fetale, alla neonatale, alla pediatrica, alla delicata fase di transizione adolescenziale, sino all’età adulta e alla terza età. “Seguire questi pazienti è diventato molto complesso – conferma Testa - e non può prescindere da competenze multidisciplinari che richiedono un’integrazione ottimale e un grande sforzo organizzativo e collaborativo tra genetisti, neonatologi, pediatri, ostetrici e cardiologi. D’altro lato la complessità della gestione degli esiti delle cardiopatie congenite sottoposte a correzione fa sì che solo chi abbia competenza specifica, e lavori in stretta collaborazione con il Centro Hub, possa seguire il paziente per tutto l’arco della vita: questo è il nodo cruciale che giustifica la realizzazione del complesso e articolato Pdta redatto in Ausl Romagna. Il Pdta nasce dalla necessità di unificare il percorso diagnostico e terapeutico dei pazienti residenti in tutto il territorio romagnolo garantendo a tutti le medesime opportunità, ottimizzando le modalità d’intervento, promuovendo la cultura delle cardiopatie congenite e creando sinergie con il centro di riferimento del Policlinico S.Orsola di Bologna”.

Oltre a descrivere il percorso integrato diagnostico, terapeutico e di follow-up riguardante tutte le fasi della vita (feto, neonato, bambino, adulto) il documento individua un team di professionisti che lavorano in equipe nei quattro ambiti, il cui team leader è di afferenza cardiologica, mentre i neonatologi e i pediatri collaborano nell’assistenza ai più piccoli. Si tratta quindi di un gruppo trasversale tra le diverse unità operative e i diversi presidi ospedalieri. A collaborare strettamente con il core team sono altri specialisti, come ad esempio i genetisti (l’Ambulatorio di Cardiogenetica di Rimini svolge un’attività di counseling completo con la copresenza di cardiologo/genetista e neonatologo al fine di favorire il miglior trattamento e presa in carico dei piccoli pazienti e delle loro famiglie); gli ostetrici dedicati alla diagnostica prenatale che collaborano con i cardiologi esperti nei 3 presidi di Rimini, Cesena e Ravenna e non per ultimi i radiologi. Inoltre, viste le esigenze attuali della medicina sportiva, spazio e attenzione vengono riservati ai pazienti che debbano effettuare accertamenti nell’ottica di intraprendere o proseguire un’attività sportiva.

Nell’anno 2025 le prestazioni cardiologiche erogate in Romagna dai quattro servizi con le rispettive peculiarità sono complessivamente poco più di 5650: 1000 a Ravenna, altrettante a Forlì, 800 a Cesena e oltre 2850 nel presidio di Rimini, di cui 350 svolte dall’ambulatorio di cardiologia pediatrica di Riccione afferente in rete. Il dato di attività per Rimini, oltre a visite cardiologiche, ecografie ed ergometria effettuate in ciascun ambito, comprende anche una serie di esami e indagini di maggiore complessità quali test cardiopolmonari, ambulatorio multidisciplinare di cardiogenetica, ambulatorio drepanocitosi e certificazione Marfan.

“Si tratta di numeri sicuramente significativi, e anche in base a questa mole di attività riteniamo che un percorso clinico come quello attuato in Ausl della Romagna sia idoneo, a fronte della complessità dei casi e delle diverse sfide poste dalle differenti età della vita, a gestire correttamente i pazienti nelle sedi di residenza e a riferirli quando necessario, e con la tempistica corretta, ai centri Hub – conclude Testa - con i quali è assolutamente imprescindibile mantenere uno stretto contatto”.

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