La Procura: figli di Muccioli e Red Ronnie non hanno diffamato Delogu. Il caso dopo la docuserie su Sanpa
Il sostituto procuratore Davide Ercolani ha chiesto archiviazione delle accuse di diffamazione
Il sostituto procuratore Davide Ercolani ha chiesto l’archiviazione delle accuse di diffamazione a carico di Red Ronnie, noto conduttore televisivo e radiofonico, difeso dall’avvocato Guido Magnisi, e dei figli di Vincenzo Muccioli, Giacomo e Andrea, difesi rispettivamente dagli avvocati Giulio Basagni e Alessandro Catrani.
A presentare denuncia era stato Walter Delogu, ex autista ed ex stretto collaboratore di Vincenzo Muccioli, tra i protagonisti, con le proprie testimonianze, della docuserie di Netflix “Luci e tenebre di San Patrignano“. Delogu aveva ritenuto di essere stato diffamato dalle interviste rilasciate dagli indagati, a seguito della pubblicazione della docuserie.
In particolare nel mirino erano finite delle parole di Red Ronnie che accusava Delogu di aver provocato la morte di Vincenzo Muccioli, per la condotta che ha portato l’ex autista a patteggiare condanna per estorsione: secondo quanto ricostruito anche in sede giudiziaria, quest’ultimo aveva puntato il coltello verso il patron di San Patrignano, chiedendogli soldi, minacciando di divulgare un audio compromettente con parole di Muccioli su Roberto Maranzano, l’ospite della comunità deceduto nel 1989 e la cui morte è stata oggetto di vicende giudiziarie e di un approfondimento nella docuserie.
Ronnie disse: “Quel tradimento è stato talmente forte per Vincenzo, che in quel momento ha capito che doveva lasciarsi morire per salvare San Patrignano e così ha fatto”. Secondo la Procura, un’iperbole: parole che non potevano indurre un lettore a trovare un nesso di causalità tra il comportamento di Delogu e la successiva morte di Muccioli.
Gli interventi dei figli di Muccioli sono stati ritenuti espressione del diritto di critica: in particolare avevano espresso perplessità per l’ampio spazio lasciato a Delogu all’interno delle puntate. Il procuratore ha evidenziato che le parole usate siano state espressione di disapprovazione, con toni aspri, e non meri attacchi personali.
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