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La tradizione annuale che pochi conoscono | Le curiosità sulla festa romagnola che risveglia emozioni dimenticate

Scopri la festa dell’Uva Grisa in Emilia Romagna: musica, tradizione, vendemmia e vini locali in un rito autunnale autentico.

A cura di Redazione
03 luglio 2025 11:00
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Nel cuore dell’Emilia Romagna, tra le vigne dell’entroterra romagnolo, si rinnova ogni anno la fascinosa festa dell’Uva Grisa. Un rito autunnale che affonda le sue radici nel folklore medievale e mantiene intatta la sua energia popolare, tra musica, canti tradizionali e, naturalmente, buon vino.

L’origine del nome e le sue radici

L’espressione “Uva Grisa” non indica certo un vitigno: si tratta infatti di un nome evocativo con cui, fin dal 1981, un celebre gruppo di musica etnica di Bellaria Igea Marina (RN) ha voluto richiamare la forza della tradizione locale. Il gruppo, protagonista di festival come “La Borgata che danza”, canta ritmi di valzer, mazurche e polke secondo l’antico patrimonio culturale romagnolo.

Festa, cultura e vino: un mix sempre vivo

La festa dell’Uva Grisa si celebra ogni anno tra settembre e ottobre, in occasione della vendemmia, coinvolgendo i paesi dell’entroterra riminese. Il cuore della manifestazione è la musica dal vivo, con balli e canti itineranti che rivivono lungo le strade dei borghi, riportando a galla antiche armonie.
Accanto alla musica, si svolgono showcooking e degustazioni dei Colli di Rimini DOC, tra cui spicca il Sangiovese e la Rebola, simboli dell’enologia romagnola.

Folklore e calendario contadino

L’Uva Grisa condivide molte affinità con altri riti stagionali, in particolare con la Pasquella dell’entroterra riminese: canti rituali e passeggiate augurali invernali che riempiono le piazze. Questi riti, legati al ciclo agricolo, accompagnano il passaggio delle stagioni, intrecciando sacro e profano in un continuum di memoria collettiva.

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