La vetta spoglia dell’Appennino Modenese e il fenomeno naturale che la rende unica

Scopri il Monte Nuda, cima spoglia dell’Appennino Modenese nell’Emilia Romagna: storia geologica e curiosità di un paesaggio raro.

A cura di Redazione
04 settembre 2025 18:00
La vetta spoglia dell’Appennino Modenese e il fenomeno naturale che la rende unica - Foto: Gianmarco L95/Wikipedia
Foto: Gianmarco L95/Wikipedia
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Un monte che sfida il bosco dell’Appennino

Il Monte Nuda, situato nell’Appennino Modenese a 1.895 metri di quota, è una delle vette più particolari della catena appenninica emiliana per una caratteristica evidente: l’assenza quasi totale di vegetazione arborea sulla sua sommità. Questa peculiarità contrasta nettamente con le fitte faggete e abetine che circondano la zona, rendendo la cima un punto panoramico privilegiato sull’intero crinale tosco-emiliano e sulle vallate circostanti. L’origine di questa “nudità” non è frutto di disboscamenti recenti, ma di un fenomeno geologico e climatico: la combinazione tra venti forti, terreno poco profondo e pendenze accentuate ha impedito nei secoli l’attecchimento stabile di foreste.

Dal Monte Nuda partono diversi sentieri escursionistici collegati alla rete del CAI e al Parco regionale dell’Alto Appennino Modenese, un’area protetta ricca di biodiversità e habitat rari. L’escursione verso la vetta è apprezzata per la sua panoramicità: nelle giornate limpide si possono avvistare sia la Pianura Padana sia, verso sud, la catena delle Alpi Apuane.

Geologia e curiosità del Monte Nuda

Dal punto di vista geologico, il Monte Nuda è costituito prevalentemente da rocce ofiolitiche – antichi basalti oceanici – simili a quelle di altre vette dell’Appennino settentrionale. Questa composizione lo rende particolarmente interessante per gli studiosi di geologia marina e paleogeografia, in quanto testimonia la presenza di antichi fondali oceanici risalenti al periodo Giurassico.

La curiosità principale legata alla vetta è proprio la sua condizione di “brulla”: un unicum nell’Appennino modenese, dove la regola è la copertura forestale fitta. Questo ha portato la cima a essere utilizzata storicamente come punto di riferimento naturale per l’orientamento e come “belvedere” naturale durante le campagne di pastorizia estiva. Non sono segnalate leggende popolari o eventi storici rilevanti connessi al Monte Nuda: il suo fascino risiede interamente nella particolarità del paesaggio.

Curiosità: un balcone naturale sul crinale

Un dato poco noto ma verificato è che dal Monte Nuda si gode una delle visioni più ampie dell’Emilia Romagna: la sua posizione centrale nel crinale permette di abbracciare con lo sguardo l’intero Appennino Modenese e, nelle giornate terse, perfino la Pianura Padana fino alle Prealpi. Questo lo ha reso nel tempo meta privilegiata di escursionisti e fotografi naturalistici che cercano paesaggi incontaminati e viste spettacolari senza barriere arboree.

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