Il mondo del gioco è particolarmente denso non solo di interpretazioni cabalistiche tanto care alla nostra cultura partenopea ma anche di simbologie cromatiche che possono interessare tanto una squadra di calcio quanto i giochi del casino live come la roulette e il poker, un limbo fra tifosi sfegatati e giocatori incalliti che ne combinano di tutti i colori.
Sono tantissime le trame e le leggende che hanno alimentato i miti della cultura pop nel cinema italiano, come nel caso di Tirzan, Oronzo Canà e Mandrake, interpretati rispettivamente da Diego Abatantuono, Lino Banfi e Gigi Proietti.
L’Allenatore nel Pallone con la Febbre da Cavallo è Eccezzziunale Veramente non è un semplice gioco di parole, ma come molti avranno colto, è un titolo che rappresenta 3 film che hanno proiettato questi attori straordinari fa le leggende del cinema, che hanno interpretato ognuno a modo proprio, le regole, i paradossi, le sfide, l’ironia e tutta la comicità che si trova dentro questi tipi di svaghi, particolarmente cari alla nostra tradizione italiana. Ecco alcune curiosità su questi 3 film ispirati all’universo ludico.
L’Allenatore del Pallone: Lino Banfi entra nella storia del calcio
Questa pellicola è la sorella di Al Bar dello Sport in cui Lino Banfi duetta in scena con Jerry Calà, soltanto che la critica nel caso di L’Allenatore nel Pallone è tutta d’accordo: è un cult del cinema italiano dedicato al calcio.
Oronzo Canà è un allenatore definito come “la iena del tavoliere” e viene messo sulla panchina della Longobarda, squadra neopromossa in Serie A. Ma il gioco non comprenderà solamente le gare per la salvezza, perché saranno in tanti a mettere i bastoni fra le ruote al Maestro del 5 – 5 – 5, che resta un mito nell’immaginario collettivo, tanto che ancora oggi, a distanza di circa 40 anni dall’uscita del film, c’è ancora chi chiama Lino Banfi con l’appellativo di mister.
Febbre da Cavallo: Proietti crea la Mandrakata
Le curiosità su Gigi Proietti e la pellicola Febbre da Cavallo sono tantissime, la prima è che l’attore romano rappresentò la terza scelta da parte di Steno, regista di questa commedia, prima di lui gli ipotetici protagonisti selezionati furono Ugo Tognazzi e Vittorio Gassman.
La pellicola ha segnato profondamente l’immaginario collettivo del giocatore, coniando il neologismo di Mandrakate, ossia le furbizie che il protagonista omonimo si concedeva insieme ai suoi amici per racimolare soldi da scommettere. Proietti è rimasto legato tutta la vita a questo personaggio straordinario e tanto amato dal pubblico, tuttavia, quando questa pellicola uscì nel 1976 non ebbe un immediato successo ma fu stroncata dalla critica e snobbata dal pubblico. Soltanto negli anni ’80 e ’90 quando venne acquistata dalle piccole tv private e messa in onda in tutta Italia, ottenne il meritato successo.
Eccezzziunale… Veramente: il Ras della fossa, Franco e Tirzan
Diego Abatantuono scende nella fossa dei tifosi di Inter, Milan e Juventus e scatena il pandemonio al grido comico di Viuleeenza, in un linguaggio tanto caricaturale quanto divertente che solo un milanese puro, cresciuto con Jannacci, poteva creare.
I protagonisti sono i tifosi e le curve del calcio degli anni ’80, che vive dei suoi paradossi e trame agonistiche, Abatantuono si fa in tre per interpretare altrettanti personaggi protagonisti degli episodi: Tirzan, il tifoso juventino, Donato Cavallo, ultrà milanista soprannominato il Ras della Fossa, e Franco, tifoso dell’Inter.
Nel 2005 il produttore Claudio Bonivento dichiarò in un’intervista che l’idea originale prevedeva quattro episodi con altrettanti protagonisti diversi: Verdone, Benigni, Troisi e Abatantuono. I primi tre rifiutarono e il regista riadattò gli episodi secondo i personaggi tipici di Abatantuono.