L'assurda fortezza veneziana che divenne carcere, giardino e teatro di misteri

La Rocca Brancaleone di Ravenna, da fortezza veneziana a teatro all’aperto, custodisce segreti di potere e un curioso anfiteatro nascosto.

A cura di Redazione
03 ottobre 2025 18:00
L'assurda fortezza veneziana che divenne carcere, giardino e teatro di misteri - Foto: Gennari Alessandro/Wikipedia
Foto: Gennari Alessandro/Wikipedia
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La Rocca Brancaleone di Ravenna è un monumento che sembra custodire tutte le trasformazioni della città. Nata come imponente fortezza militare costruita dai veneziani nel XV secolo, divenne prigione, giardino pubblico e oggi teatro all’aperto. Le sue mura raccontano non solo storie di battaglie e potere, ma anche vicende oscure e curiose che sorprendono chiunque la visiti.

La costruzione veneziana e la potenza delle mura

Nel 1457 la Serenissima Repubblica di Venezia ordinò la costruzione della rocca, destinata a proteggere Ravenna e il porto da attacchi esterni. L’opera fu mastodontica: oltre 14.000 metri quadrati di superficie, torri poderose e mura che ancora oggi trasmettono un senso di imponenza. La rocca era divisa in due parti: la cittadella militare, cuore del presidio, e la rocca vera e propria, pensata per difendere i soldati e la popolazione.

Le sue dimensioni e la sua posizione strategica fecero della Brancaleone uno degli avamposti più temuti dell’Adriatico. Il nome, secondo alcune fonti, deriverebbe dall’araldica dei comandanti veneziani che ne guidarono la costruzione, evocando il simbolo di un leone rampante.

Declino, prigioni e trasformazioni

Con il passare dei secoli, la rocca perse il suo ruolo militare. Divenne prigione, luogo temuto dai ravennati, e successivamente cadde in abbandono. Nel XIX secolo, con la nuova urbanistica della città, il destino della Brancaleone cambiò ancora: gli spazi interni furono trasformati in giardini pubblici, luogo di passeggio e svago per le famiglie.

Durante la Seconda guerra mondiale, le mura subirono danni dai bombardamenti, ma la struttura resistette. Nel dopoguerra la città decise di ridare vita al monumento attraverso eventi culturali. Nacque così l’idea di trasformare parte della rocca in un teatro estivo all’aperto, che negli anni ha accolto spettacoli, concerti e rappresentazioni, divenendo un punto di riferimento per la cultura ravennate.

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