Lupi, gli agricoltori non ci stanno: "La Regione minimizza: sempre più attacchi, siamo esasperati"
I Coltivatori Associati della Valmarecchia: "Non si rendono conto, decine di aziende agricole hanno chiuso"

L'associazione dei Coltivatori Associati della Valmarecchia interviene nel dibattito sugli avvistamenti sempre più frequenti di lupi e sui raid di essi negli allevamenti dell'entroterra riminese, contestando le parole dell'assessore regionale Mammi. La situazione è molto più seria rispetto a quello che emerge dalle rassicurazioni della giunta regionale: "Non si rendono conto che i loro dati (quelli sulle richieste di risarcimento, ndr) sono falsati perché non considerano le decine di aziende agricole che negli ultimi anni hanno chiuso per colpa dei danni causati dalla fauna selvatica, oppure si sono convertite cessando l'allevamento: essendo agricoltori ormai prossimi alla pensione fanno solo fienagione per arrivare a quegli ambiti €800 al mese, visto che proprio per la situazione creata in collina e montagna non c'è più rigenerazione da parte dei giovani", esordiscono nella nota gli agricoltori facenti parte del Cav.
Da considerare anche le criticità rilevate dai micro allevatori che, pur non facendo gli agricoltori per professione, tengono dai cinque ai dieci ovini per il proprio fabbisogno. Non sono pochi, quelli nell'entroterra di Rimini, eppure quando subiscono un raid di lupi, attacca il Cav, rimangono senza garanzie: "Non fanno più la richiesta, esasperati dalla burocrazia per accedere ai fondi, poi vengono risarciti con delle miserie da fare impallidire o addirittura la domanda viene rigettata per un motivo o per l'altro".
Gli agricoltori ribadiscono le loro preoccupazione: "Gli episodi di attacchi dei lupi negli ultimi mesi non si contano più e questi sono fatti, testimoniati dai diretti interessati, di cui potremmo fare una fila interminabile di nomi e cognomi, agricoltori e non, persone a cui hanno sterminato le pecore, capre, asini, vitelli e non meno importanti anche cani e gatti domestici che stanno riportando un numero sempre più in espansione di morti straziati e sbranati vivi dai lupi, spesso sotto gli occhi inermi dei loro padroni e filmati dalle telecamere di sorveglianza".
Le risposte della politica dunque sono ritenute insufficienti dal Cav: "Per poi non parlare di quanto ci costano questi tecnici, pagati dalla provincia con i nostri soldi, e la schiera di personale addetto che si è creata per monitorare, intervenire e gestire il lupo, tutti stipendiati con soldi pubblici, questo non lo dicono i loro dati, ma intanto che si pavoneggiano raccontando una non verità, forse per spianarsi l'elettorato credulone alle prossime votazioni, gli avvistamenti e gli attacchi continuano e aumentano sempre più a ridosso delle città, per ultimo proprio questa settimana ricordiamo i 4 lupi filmati mente gironzolavano a Canonica, a poche centinaia di metri da Sant'Arcangelo in pieno giorno".

"Quando arriveremo a dare la notizia di un bambino o un anziano preso e sbranato in una pista ciclabile o in un parco, vedremo di questi tecnici e politici chi se ne addosserà il merito, dato l'impegno e i risultati che stanno riscontrando a loro dire", l'affondo finale degli associati del Cav.