"Manca la punta": no, il problema del Rimini non è D'Agostini

La squadra biancorossa è solida in difesa, deve migliorare la propria fase offensiva

A cura di Riccardo Giannini Redazione
21 ottobre 2025 06:07
"Manca la punta": no, il problema del Rimini non è D'Agostini - Capac PH Rimini Fc
Capac PH Rimini Fc
Condividi

Il Rimini esce sconfitto 2-0 dalla sfida casalinga con la Juventus Next Gen e l'opinione pubblica avrebbe già individuato il problema: "Manca la punta" è infatti il ritornello che popola la moltitudine di commenti dei tifosi biancorossi. Ora, a livello numerico la rosa biancorossa è certamente più carente nel reparto offensivo, in sostanza ci sono tre giocatori per due maglie (D'Agostini, Capac e Madonna); allo stesso tempo le responsabilità individuali non mancano. Ma gettare la croce sugli attaccanti è troppo facile. La realtà è che il Rimini è molto bravo nella fase di non possesso e deve migliorare (non poco) nella fase di possesso, benché non sia facile scardinare difese molto nutrite e sfondare contro squadre con baricentro molto basso. Il rischio di vedere un palleggio spesso infruttuoso è molto alto, specie se a centrocampo manca il Langella di turno (preziosissime erano le sue "imbucate" e la sua capacità di verticalizzare).

Il primo punto è migliorare il gioco da quinto a quinto: Falasco ha un buon cross e diversi gol ha fatto il Rimini, lo scorso anno, in questo modo, con un traversone dal quinto di sinistra (Longobardi) e l'inserimento del quinto di destra (Cinquegrano). In Italia tante squadre giocano con il 3-5-2 e questo modo di colpire le difese avversarie è ben noto ai tifosi delle squadre di Conte, Gasperini e Simone Inzaghi. Problema: Moray non è (ancora) un quinto, Boli in fase offensiva è più bravo nel portare palla che a inserirsi senza palla, Ferrarini deve ritrovare condizione fisica. Serve una soluzione: provare Lepri, con Bellodi sul centrodestra di difesa e Longobardi sul centrosinistra? Recuperare Ferrarini? Oppure Moray ha effettivamente margini di miglioramento in quel ruolo? A mister D'Alesio l'ardua sentenza.

Secondo punto, le mezzali devono riempire meglio l'area, anche perché Capac tende molto ad allargarsi a sinistra (e infatti la squadra di D'Alesio manovra maggiormente sulla parte sinistra del campo) e D'Agostini lavora molto per la squadra: l'area si svuota pericolosamente. In questo, la crescita di Asmussen (buono il suo ingresso) e il recupero di Gemello (fece bene con la Ternana) diventano fondamentali, così come lavorare sul quinto di destra.

E D'Agostini? Il giocatore scuola Lazio contro la Juventus Next Gen non ha sfigurato. Pressa in fase di non possesso, in fase di possesso lavora per alzare il baricentro della squadra, sul fronte offensivo migliora nello smarcamento, come ha dimostrato l'occasione costruita con Capac nel primo tempo. Non si sottrae al duello uno contro uno, dove deve migliorare: con i bianconeri ha vinto 1 duello su 3. È chiaro che un elemento di maggior esperienza e malizia potrebbe giovare ai romagnoli, ma al momento inutile avere rimpianti di mercato o ritirare fuori il ritornello buono per tutte le stagioni "voglio la punta". Un vecchio ds, esperto della categoria, mi diceva che in fondo le punte buone in C sono poche: anche se a Rimini ultimamente le cose sono andate piuttosto bene, ma in pochi avevano previsto il boom di giocatori come Santini e Parigi. I biancorossi ora devono trovare le risorse internamente, con la consapevolezza che la sconfitta di domenica non blocchi un percorso di crescita. Il livello della categoria non è alto, tutto è ancora possibile. Ma ridurre il tutto a "manca la punta", toglie meriti a un gruppo che sta cercando di superare i propri limiti.

Riccardo Giannini

Le migliori notizie, ogni giorno, via e-mail