Mattia, ucciso a 14 anni a Istanbul. Il padre riminese: "Un’associazione in suo ricordo"
La famiglia chiede giustizia e soprattutto che tragedie simili non si ripetano

La vita di Mattia Ahmet Minguzzi è stata spezzata a 14 anni dopo essere stato aggredito il 24 gennaio scorso da due adolescenti nel quartiere Kadikoy, a Istanbul. Ora la famiglia ha deciso di fondare un’associazione in suo nome. “È questa la nostra intenzione con l’obiettivo di accrescere la consapevolezza sociale sui nodi che alimentano e generano questa ferocia tra giovanissimi. Lasciamo che i bambini camminino sicuri per strada”, spiega al Corriere Romagna il padre, Andrea Minguzzi, chef riminese.
La famiglia chiede giustizia e soprattutto che tragedie simili non si ripetano. “Che questo vuoto non venga sopraffatto dall’oscurità ma dalla luce è il nostro desiderio più profondo – prosegue il padre – Voglio che Mattia Ahmet diventi una scintilla, un ponte gettato tra culture diverse nell’antico crocevia che è Istanbul”.
Le comunità turca e italiana si sono strette attorno alla famiglia: “Ogni giorno vengono bambini a portarci doni per Mattia ed anche il suo ‘giardino’ è pieno di fiori e lettere ma anche di dolciumi e disegni”, racconta il genitore. A Istanbul sono apparsi murales che lo ricordano, come quello del graffitista Semi Ok. Anche la musica renderà omaggio a Mattia: a giugno, i Guns N’ Roses gli dedicheranno la tappa turca del loro tour, per la quale lui aveva già i biglietti. (ANSA).