Missili ipersonici russi contro centri strategici ucraini: “Rappresaglia per tentato dirottamento di un Mig-31”

I servizi segreti russi affermano di aver sventato un piano dell’intelligence ucraina, “supervisionato da quella britannica”

A cura di Riccardo Giannini Redazione
11 novembre 2025 12:30
Missili ipersonici russi contro centri strategici ucraini: “Rappresaglia per tentato dirottamento di un Mig-31” -
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I servizi segreti russi (Fsb) hanno annunciato di aver effettuato una serie di attacchi con missili ipersonici Kinzhal contro obiettivi strategici in Ucraina, tra cui un centro di spionaggio elettronico nei pressi di Kiev e una base aerea che, secondo Mosca, ospiterebbe jet F-16. L’operazione, afferma l’Fsb, sarebbe una risposta a quella che definisce una “provocazione orchestrata dai servizi d’intelligence ucraini”, volta a impadronirsi di un caccia russo MiG-31 armato con un Kinzhal per dirottarlo verso una base Nato in Romania.

Secondo quanto riportato dall’agenzia Interfax, i raid russi avrebbero colpito il centro radio-elettronico della Direzione principale dell’intelligence del Ministero della Difesa ucraino (Gur) a Brovary, nella regione di Kiev, e l’aeroporto di Starokonstantinov, nella regione di Khmelnitsky, dove sarebbero dislocati i “tanto pubblicizzati” F-16 forniti dai Paesi occidentali.

“In risposta alla provocazione, raid delle forze aerospaziali russe con l’impiego di missili ipersonici Kinzhal sono stati effettuati sul principale centro radio-elettronico della Gur a Brovary e sull’aeroporto Starokonstantinov”, ha dichiarato il servizio stampa dell’Fsb.

L’Fsb sostiene di aver sventato un piano dell’intelligence ucraina, “supervisionato da quella britannica”, per impossessarsi di un MiG-31 e farlo dirigere verso la base Nato di Costanza, in Romania, con l’obiettivo di farlo abbattere e innescare un’escalation diretta tra Mosca e l’Alleanza Atlantica. Secondo la versione russa, Kiev avrebbe tentato di reclutare il pilota e il navigatore del jet offrendo tre milioni di dollari.

Nella notte, la Russia ha anche lanciato un massiccio attacco con droni contro la regione di Odessa, danneggiando infrastrutture energetiche e di trasporto e ferendo una persona. Le autorità ucraine riferiscono che l’alimentazione elettrica nella zona è garantita temporaneamente da generatori di emergenza.

A causa dei raid contro le centrali e le linee di trasmissione, ampie aree delle regioni di Zaporizhia, Dnipropetrovsk e Odessa sono rimaste senza elettricità. L’operatore nazionale Ukrenergo ha comunicato che i tecnici sono al lavoro per ripristinare la rete e che sono previste interruzioni programmate nel corso della giornata.

Secondo fonti militari ucraine, le forze russe avrebbero sfruttato le condizioni meteorologiche avverse, in particolare la fitta nebbia, per penetrare nella città di Pokrovsk, nella regione di Donetsk. Attualmente sarebbero presenti oltre 300 soldati russi all’interno dell’abitato. Il 7° Corpo d’assalto ucraino riferisce che l’uso di veicoli leggeri da parte dei russi rende più difficile condurre operazioni di ricognizione e attacchi mirati.

Nel frattempo, il ministero della Difesa russo ha annunciato la presa di tutta la parte orientale della città di Kupyansk, nella regione di Kharkiv, dichiarando che le unità della 6ª armata “hanno completamente liberato la zona” e che nel settore di Zaporizhzhia sarebbe stato conquistato anche il villaggio di Novouspenovskoe.

In risposta, lo Stato maggiore ucraino ha confermato di aver condotto attacchi mirati contro la raffineria di petrolio di Saratov, nel territorio russo, e contro un terminal marittimo nella città di Feodosia, in Crimea. L’impianto di Saratov, che produce oltre 20 tipi di prodotti petroliferi e serve anche le esigenze dell’esercito russo, sarebbe stato parzialmente danneggiato.

Colpito anche il Marine Oil Terminal della Jsc a Feodosia, considerato un punto nevralgico per la logistica del carburante destinato alle forze armate russe nel Mar Nero.

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