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Mondiali di calcio, la passione infinita per il design dei palloni

Chi ha la passione per il mondo del calcio, sa perfettamente come uno degli oggetti maggiormente apprezzati da parte dei collezionisti è rappresentato dai palloni.

A cura di Redazione
18 dicembre 2024 15:03
Mondiali di calcio, la passione infinita per il design dei palloni -
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Chi ha la passione per il mondo del calcio, sa perfettamente come uno degli oggetti maggiormente apprezzati da parte dei collezionisti è rappresentato dai palloni. Questi ultimi sono cambiati notevolmente nel corso del tempo, sia per quanto riguarda il materiale con cui sono stati realizzati, sia in riferimento al design che li ha caratterizzati.

Basti pensare, che Adidas ha realizzato per ben quattordici volte di fila il pallone d’oro con cui viene disputata la finale dei Mondiali di calcio. L’ultima versione è rappresentata da un pallone che è stato sviluppato apposito per essere in grado di supportare le più alte velocità di gioco. il motivo è presto detto, dato che questo pallone riesce a viaggiare molto più rapidamente quando si trova in volo, rispetto a qualsiasi altro pallone mai prodotto nella storia di questo sport.

Al Rihla, un pallone speciale

L’abbiamo visto tutti in campo ai Mondiali del 2022 che si sono svolti in Qatar, che peraltro detengono il record delle giocate nelle rassegne iridate per quanto riguarda le scommesse Italia online. In effetti, ha davvero impressionato sotto tanti aspetti. È stato ribattezzato Al Rihla, termini arabi che stanno a significare “il viaggio”. Un pallone realizzato anche prendendo spunto da quella che è l’architettura, la cultura e la storia di questo Paese arabo.

Un primo aspetto che è stato considerato nella fase di sviluppo di questo pallone riguarda la sua sostenibilità, che guida la scala di priorità in termini di progettazione. Al Rihla, per chi non lo sapesse, rappresenta il primo pallone realizzato per un Mondiale di calcio che è stato prodotto solo ed esclusivamente utilizzando dei particolari inchiostri e delle colle basate sull’acqua. Come si può facilmente intuire, si tratta di tecnologie estremamente differenti in confronto a quelle che venivano adottate per la realizzazione dei palloni di qualche decennio fa.

Il pallone del primo Mondiale nel 1930

Ben novantatré anni fa andava in scena il primo campionato mondiale della storia del calcio moderno. La finale si giocò avendo di fronte due squadre sudamericane, ovvero Uruguay e Argentina. Ebbene, nel corso di questa prima finalissima di quella che veniva ribattezzata in quel periodo Coppa Rimet, vennero impiegati addirittura due palloni.Il primo venne messo a disposizione da parte dell’Argentina e l’altro fu fornito dall’Uruguay, che giocava in casa la prima edizione dei Mondiali.

Nel primo tempo, quindi, venne impiegato un pallone Tiento a dodici pannelli, la cui realizzazione avvenne in Scozia, mentre nel secondo tempo si scelse di giocare con un modello T-Shape, che venne creato in Inghilterra. Da notare una piccola curiosità: questo secondo pallone era decisamente più pesante e con uno spessore maggiore in confronto al primo.

Quattro anni dopo, i Mondiali italiani

Proprio nel bel mezzo del ventennio di dominazione fascista in Italia, il calcio viene utilizzato come mezzo per poter offrire ai gerarchi di svelare tutta la capacità, il sapere e la grandezza del popolo italiano. Senza dimenticare come l’atto conclusivo di quel campionato del mondo venne vinto proprio dagli azzurri, che riuscirono a battere la Cecoslovacchia, il pallone che venne usato per la finale presentava già diversi tratti migliorativi in confronto ai modelli usati quattro anni prima. D’altro canto, si trattava ancora di un pallone realizzato in cuoio e in maniera non troppo precisa.

L’ultimo pallone prima dell’epopea firmata Adidas

Prima che Adidas diventasse il partner ufficiale in termini di sviluppo e realizzazione dei palloni per questa manifestazione, si svolsero i Mondiali del 1966 in Inghilterra. In quel caso venne utilizzato un pallone del marchio Slazenger: si trattava di una palla Challenge a quattro stelle dotata di ben 25 pannelli. Una particolarità? Si trattava di un marchio molto famoso e apprezzato per realizzare palline nelle discipline del golf, tennis e cricket, ma con poca esperienza sul calcio. In realtà, però, il risultato finale fu decisamente apprezzato.

Dal 1970, i Mondiali in Messico, in avanti, Adidas è diventato il fornitore principale dei palloni per i Mondiali di calcio. Per quell’occasione, tra l’altro, venne creato un pallone bianco e nero a 32 pannelli, la cui peculiarità era quella di essere notevolmente visibile, diventando una sorta di iconica per contrapporsi alla trasmissione a colori in tv della manifestazione.

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