Morte Giuseppe Tucci: sarà nominato un nuovo perito. Rito abbreviato per l'imputato

Morte di Giuseppe Tucci, il buttafuori sarà processato con rito abbreviato

A cura di Riccardo Giannini Redazione
13 marzo 2024 13:44
Morte Giuseppe Tucci: sarà nominato un nuovo perito. Rito abbreviato per l'imputato - Il luogo dove è avvenuta la colluttazione, nel riquadro Giuseppe Tucci
Il luogo dove è avvenuta la colluttazione, nel riquadro Giuseppe Tucci
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Un’udienza particolarmente tesa quella di oggi (mercoledì 13 marzo), in Tribunale a Rimini, in relazione al processo per la morte di Giuseppe Tucci, ucciso nella notte tra il 10 e l’11 giugno 2023 all’esterno di un noto locale di Rimini a seguito di una colluttazione con un buttafuori, il 28enne Klajdi Mjeshtri, accusato di omicidio volontario e difeso dagli avvocati Massimiliano Orrù e Piero Ippoliti.

Il padre della vittima, costituitosi parte civile attraverso l’avvocato Marco Ditroia, ha infatti avuto un momento di rabbia nei confronti dell’imputato, avvicinandosi alla sbarra e dicendo di voler guardare negli occhi “l’uomo che ha ucciso mio figlio“. Mjeshtri, sguardo basso, da parte sua non ha mai alzato il capo. Subito dopo, la calma è stata riportata dalla polizia penitenziaria. Una troupe inviata dalla Rai è invece rimasta al di fuori dell’aula, su disposizione del giudice Vinicio Cantarini.

Dal punto di vista procedimentale, l’imputato sarà processato con rito abbreviato condizionato a perizia: sarà dunque disposto, come da legge, uno sconto della pena di un terzo, a fronte però di un procedimento penale più rapido.

Mercoledì prossimo, 20 marzo, il giudice Vinicio Cantarini conferirà l’incarico al perito, dopo l’accoglimento della richiesta presentata dalla difesa, per la quale è stato dato anche parere favorevole dal Sostituto Procuratore Davide Ercolani.

“Siamo soddisfatti per l’accoglimento della nostra richiesta principale, in quanto come difesa non siamo soddisfatti della consulenza della Procura”, evidenzia l’avvocato Massimiliano Orrù.

Il nuovo perito, attraverso un’analisi documentale, dovrà fornire la propria relazione sulla causa della morte, sulla localizzazione dei colpi e anche sull’incidenza dell’alcol sulla emorragia che, secondo i primi accertamenti, ha provocato la morte di Giuseppe Tucci.

Il processo finora è ruotato attorno alle due perizie. Quella della Procura, secondo la quale sarebbero stati fatali cinque pugni sferrati dal buttafuori, che giustifica quindi l’imputazione per omicidio volontario aggravato dalla minor difesa e dall’aver agito in ambito lavorativo; quella della difesa, che invece ritiene determinante per la morte un ematoma alla nuca, provocato dalla caduta sull’asfalto successiva ai colpi subiti. Il buttafuori dunque non potrebbe essere giudicato per omicidio volontario aggravato, ma per omicidio preterintenzionale o per morte come conseguenza di altro delitto.

Inoltre secondo la perizia della difesa l’ematoma non si sarebbe assorto, provocando la morte della vittima, a causa della vasodilatazione generata dall’assunzione di alcol, che rese quindi inefficace le cure mediche.

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