In moto verso l’infinito: i viaggi avventura di un poliziotto riminese
Da Rimini alla Fin del Mundo: il viaggio di Matteo Nanni, un agente della Polizia Locale con la passione per le due ruote


di Riccardo Giannini
Nuova avventura, in sella alla sua moto Honda Transalp, per il centauro riminese Matteo Nanni, classe 1983. Agente di Polizia Locale in servizio a Cesenatico, Nanni è attivo sui social come Matthew on the road: sulle proprie pagine Facebook e Instagram tiene un diario dei suoi viaggi intorno al mondo, trasmettendo coraggio, passione, soprattutto un grande spirito di adattamento e la voglia di non fermarsi mai, di superare idealmente ogni Colonna d’Ercole.
Lunedì 6 novembre Nanni arriverà a Montevideo, in Uruguay, per iniziare un viaggio di sei settimane in Sudamerica. La sua moto, spedita dall’Australia (la sua ultima meta), lo attende dallo scorso febbraio, in un container attualmente fermo al porto della città uruguaiana. A volte la componente burocratica è la parte più impegnativa del viaggio. “Non è facile importare fuori dall’Europa un veicolo con targa straniera. Ho scelto di partire dall’Uruguay, nel mio tour del Sudamerica, perché le pratiche burocratiche sono più snelle. Il permesso di importazione del mezzo dura 12 mesi”.

Sei settimane di avventura, dal 6 novembre al 17 dicembre: la tappa finale sarà la Terra del Fuoco, Ushuaia, la città che è considerata la fine del mondo. I primi giorni saranno quelli di preparazione dell’impresa. “Dovrò sistemare la moto, che è parzialmente smontata. Servirà un tagliando, vedere lo stato delle gomme e della batteria. Perderò 6-7 giorni”.
Poi in sella a scoprire nuovi territori, all’avventura. “Non prenoto dove dormire, anche perché è impossibile per me dire che sarò in quella determinata località in quel giorno. Ma non ho mai avuto problemi a trovare un alloggio. Può essere un ostello, un alberghetto. Oppure uso Couchsurfing, un portale dove le persone mettono a disposizione una stanza, un alloggio per aiutare gli stranieri, in tema di scambi culturali”.
Matteo ha iniziato a viaggiare in sella a una moto nel 2011. Qualche anno dopo ha iniziato ad affrontare viaggi in solitaria e a macinare km, circa 61.000. “C’è la voglia di esplorare e scoprire. Quella voglia che spinge all’avventura. Quando si fa un viaggio all’estero, ad esempio in Thailandia, prendi l’aereo. Dieci ore prima eri in Italia, arrivi e vedi subito che cambia tutto. Nei miei viaggi è tutto diverso. Vedi il cambiamento durante l’itinerario. Ad esempio quanto mi è capitato in Turchia: quando passi la metà di questa Nazione, superi il confine tra Europa e Asia, cambia tutto, a partire dalle condizioni delle strade”.
In passato Nanni è stato protagonista di un lungo tour dell’Asia. Partito dall’Italia in traghetto e sbarcato in Grecia, dall’Europa si è mosso verso l’Asia: Iran, Pakistan, India, Malesia, fino all’Indonesia. E proprio tra Iran e Pakistan ha vissuto uno dei momenti più emozionanti dei suoi viaggi: “Ti trovi da solo, in un confine che è rappresentato da un piazzale in terra battuta. Il telefono non prende, nessuno parla Inglese e se hai il timbro d’uscita non puoi tornare in Iran. Ricordo sei ore passate in ufficio per la burocrazia. E poi in Pakistan ho viaggiato 1000 km con la scorta armata, anche se non ho percepito pericolo: è il protocollo“.
Un protocollo nato, spiega Nanni, a seguito di alcuni episodi di rapimento di cittadini stranieri a scopo di riscatto, da parte di alcune cellule terroristiche. “Viaggiavo in moto seguito da un camion, con il cassone e sopra di esso questi militari armati di kalashnikov. Ma sono stati tutti gentilissimi, non ci sono stati intoppi”.
A colpirlo, in Pakistan, è stata anche la totale assenza di persone occidentali: “Sono stato in India, in paesi del Terzo Mondo, e trovi sempre turisti occidentali. Il Pakistan invece non è un paese turistico, anche se l’ingresso non è vietato ai turisti. Ma ha cose belle da vedere. E per me è stato bellissimo poterle scoprire”.
Ora per Matteo sono gli ultimi giorni che lo separano dalla partenza per il Sudamerica. “Ho già visitato gli Stati Uniti e alcuni stati del Centro America. Sarà la prima volta. Il mio obiettivo rimane completare il giro del mondo. Riuscire a toccare tutti i Continenti, visitarne i luoghi”. A caccia di emozioni e soprattutto di quella bellezza “nascosta” anche nei più remoti angoli del globo.