Naufragio a sud di Lampedusa: proseguono le ricerche dei dispersi
Fra le vittime anche una neonata, intanto a Lampedusa proseguono gli sbarchi

Sono riprese questa mattina (venerdì 15 agosto); con un’area di perlustrazione ampliata, le ricerche dei dispersi dopo il naufragio dei due barconi avvenuto mercoledì a sud di Lampedusa, tragedia costata la vita a 27 migranti, tra cui una neonata. Le motovedette della Guardia costiera e della Guardia di finanza continuano a pattugliare il mare, ma nessuna nuova persona viva o morta è stata individuata. Due corpi, avvistati ieri, restano intrappolati nello scafo affondato.
Secondo le prime stime, sui due natanti partiti dalla Libia viaggiavano tra 100 e 110 persone. All’appello mancherebbero dunque da 13 a 23 migranti. Tuttavia, i racconti dei sopravvissuti — prevalentemente egiziani e sudanesi — restano confusi e frammentari. Le ricerche, programmate per durare 72 ore, dovrebbero concludersi nella mattinata di domenica.
Intanto, l’eco della tragedia non ha fermato il flusso di partenze. Dalla scorsa notte sono stati effettuati cinque salvataggi in mare, con 202 persone sbarcate a Lampedusa. Nell’hotspot dell’isola, che ospita attualmente 269 migranti, si registrano diversi casi medici: due persone sono state trasferite al poliambulatorio per lipotimia e ipotermia, 34 casi di scabbia sono stati accertati, mentre altri presentano ferite da percosse, fratture e lesioni agli occhi.
Nelle prossime ore inizierà lo straziante riconoscimento delle vittime, forse già questa sera o al più tardi a Ferragosto. Fra i 58 superstiti ospitati nell’hotspot — due dei quali ricoverati ad Agrigento — c’è chi ha perso marito e figlio, chi piange per la sorella e chi, sopravvissuto, non ha più notizie della propria famiglia. Psicologi della Croce Rossa assistono costantemente i migranti, mentre a chi dichiara di aver perso un caro verranno mostrate le fotografie dei 23 corpi attualmente nella camera mortuaria: 13 uomini, 7 donne e 3 minori, fra cui la neonata.
La Procura ha autorizzato la sepoltura delle vittime. Le autopsie hanno escluso segni di violenza: tutti i migranti sono annegati in quello che resta uno dei naufragi più drammatici degli ultimi mesi nel Mediterraneo.