Nel periodo natalizio Verucchio punta sul Jazz: arriva il festival diffuso, coinvolti anche i ristoranti
Dall’11 dicembre 2025 al 4 gennaio 2026 progetti musicali originali e di nuova produzione ma anche cibo e vino in spazi eterogenei e diffusi
Nel periodo natalizio, il borgo malatestiano di Verucchio inaugura Converso Jazz Frame, un nuovo festival diffuso che intreccia jazz contemporaneo, musica d’autore, fotografia e momenti di confronto. Il progetto, ideato e curato da Franco Fabbri e coprodotto da The Slow Side con il suo programma itinerante Circus, nasce con il patrocinio del Comune e con l’intento di attivare un dialogo vivo tra creatività e territorio.
Dal 11 dicembre al 4 gennaio, diversi luoghi del centro storico, spazi pubblici, strutture culturali, ristoranti, diventano scenari di un percorso artistico variegato. Il Teatro Pazzini, la Sala Magnani, la Chiesa di Sant’Agostino, il Museo Civico Archeologico, insieme a realtà come Croste di Pane e Tiee – cibo e vino, accolgono concerti, mostre e incontri che trasformano Verucchio in un laboratorio fatto di musica, di opere, di ascolto e partecipazione.
Il festival si fonda su alcuni principi cardine: la valorizzazione di progetti musicali originali e di nuova produzione, l’utilizzo di spazi eterogenei e diffusi sull’intero territorio comunale e l’attenzione alla destagionalizzazione, elemento strategico per ampliare l’offerta culturale del borgo anche nei periodi meno turistici. Così come evidenzia l’assessora alla Cultura e al Turismo, Maria Antonietta Pazzini, l’iniziativa contribuisce a un nuovo racconto del territorio, invitando residenti e visitatori a vivere Verucchio in modo più intimo, autentico e continuativo in tutti i periodi dell’anno.
Converso Jazz Frame si distingue per tre caratteristiche fondamentali: la prima riguarda la scelta artistica: il festival privilegia, per quanto possibile, artisti con progetti originali o con album pubblicati negli ultimi due anni.
La seconda riguarda i luoghi: si tratta di un festival diffuso, che abita spazi pubblici e privati, trasformandoli in scenari vivi e magici. Dal Teatro Pazzini alla Sala Magnani, dalla suggestiva Chiesa di Sant’Agostino al Museo Civico Archeologico, fino ai ristoranti, il Croste di Pane che ospita cinque concerti e il Tiee – cibo e vino, spazio extra delle mostre e altri spazi per i workshop, me masterclass e le interviste, ogni ambiente diventa parte integrante dell’esperienza, creando un dialogo diretto e un confronto approfondito tra arte, territorio e comunità.
La terza riguarda la destagionalizzazione, una scelta ben mirata di comunicazione e promozione turistica, volta a valorizzare il territorio anche nei periodi meno frequentati e a incentivare un flusso di visitatori più equilibrato durante tutto l’anno. “La destagionalizzazione è un obiettivo strategico per Verucchio” – afferma Maria Antonietta Pazzini, assessora alla Cultura e al Turismo del Comune di Verucchio - e con Converso Jazz Frame, così come con altre iniziative artistiche, culturali e turistiche promosse dal comune e dalle organizzazioni territoriali, desideriamo offrire al nostro borgo un nuovo respiro culturale anche nei mesi tradizionalmente meno turistici: un’occasione per vivere Verucchio in una dimensione più intima, autentica e coinvolgente, capace di attrarre visitatori, di sviluppare una comunicazione e una promozione del territorio a livello nazionale ed internazionale”.
Dal punto di vista progettuale ed artistico, il programma musicale è articolato in diversi “club”, ognuno con una precisa identità.
The Pros Club è dedicato ai nomi più affermati della scena nazionale e internazionale, tra cui Tolga During con Ottomani il 14 dicembre al Croste di Pane, Max Ionata e gli Hammond Groovers presenti il 20 dicembre al Teatro Pazzini con il loro Four Groovin’ One e Mauro Mussoni Quintet il 27 dicembre al Pazzini, con la presentazione del nuovo album, terzo in quintetto, il cui titolo è Tempo.
The Rising Club, interamente ospitato da Croste di Pane, valorizza nuovi progetti di artisti meno conosciuti nel panorama musicale nazionale, come Elena Lodovici che presenta il suo album Bad and Good Times giovedì 11 dicembre, Mark Jelli con il suo progetto After Fedro il 12 dicembre e Michele Sperandio Quartet con la presentazione del nuovo disco The Sea of Music il 19 dicembre.
The World Club amplia gli orizzonti attraverso linguaggi non strettamente jazz, come il concerto di Elisa Ridolfi, vincitrice della Targa Tenco 2024, il 28 dicembre al Croste di Pane.
The Camp Club propone masterclass e workshop con musicisti di alto livello, tra cui Max Ionata, Beppe Di Benedetto e Monica Boschetti, per offrire un’esperienza formativa intensa, variegata e immersiva.
Sul fronte visivo, The Gallery Club presenta due mostre che arricchiscono la dimensione narrativa del festival: l’artista e fotografa palestinese Nidaa Badwan, alla Sala Magnani dal 21 dicembre al 6 gennaio con la mostra Novemetriquadri, presenta un piccolo ma intenso viaggio nella sua creatività. Il designer, grafico e fotografo Giampiero Bianchi con Meraviglia, presente nella Chiesa di Sant’Agostino dal 18 dicembre all’11 gennaio, offre la testimonianza di un attraversamento, di come l’essere umano possa usare le mani, la mente e gli occhi per rimanere vivo nel mondo. A completare il percorso artistico, The Jam Club porterà nel borgo una serie di jam session aperte, che celebrano l’improvvisazione e il piacere della condivisione.
“Converso Jazz Frame è un festival con caratteristiche particolari e, al contempo, è parte di un progetto più ampio dedicato alla creatività e alla promozione del territorio - Converso | Verucchio, la creatività e il dialogo - progetto concepito per valorizzare, in modo sostenibile, la ricchezza culturale, artistica, sociale e imprenditoriale di Verucchio”, afferma Franco Fabbri, che aggiunge: “Ogni concerto, ogni mostra e ogni incontro prendono forma a partire da questa visione progettuale e invitano il pubblico a scoprire il borgo attraverso prospettive inedite, vivendo un Natale fondato sull’ascolto, sulla condivisione, sulla partecipazione e sulla bellezza dei luoghi”.
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