Nell'emiliano si nasconde un lago poco conosciuto | Il luogo che ti lascerà senza parole
Lago Santo Parmense: glaciale, escursioni epiche, biodiversità e storia tra Parma e Appennino. Scopri leggende e meraviglie naturali.

Nel cuore della Appennino Parmense, a 1 507 metri di altitudine, sorge il Lago Santo Parmense, il più grande lago glaciale dell’Emilia-Romagna. Circondato da faggete, cascate e cime innevate, è divenuto meta ambita di escursionisti, sub sottozero e appassionati di storia naturale. Un angolo di natura incontaminata dove scienza, leggenda e avventura si fondono.
Un bacino glaciale dal passato millenario e biodiverso
Il Lago Santo Parmense copre una superficie di 81 550 m² e raggiunge i 22,5 m di profondità, nato da un movimento tettonico-glaciale tipico dell’Appennino Settentrionale. Il rilievo collinare del crinale tra Monte Marmagna (1 852 m) e Monte Orsaro (1 831 m) testimonia l’antica presenza dei ghiacciai.
Sulle sue rive si erge il Rifugio Giovanni Mariotti, fondato nel 1882 e trasformato in punto di riferimento per escursionisti, ricostruito dopo la Seconda Guerra Mondiale dove fu teatro di un assedio nazifascista nel 1944. Il rifugio offre ristoro e 42 posti letto, permettendo escursioni anche invernali, grazie alla seggiovia attiva nei weekend estivi fino alla valle di Lagdei.
È dimora di trote fario, salmerini alpini, cobiti e scardole ed è popolato da insetti e crostacei endemici. Per la pesca in acque da salmonidi basta il tesserino regionale e quello gratuito del Comune di Parma. In inverno il lago si ghiaccia rendendolo scenario perfetto per immersioni subacquee sotto i ghiacci.
Escursioni leggendarie tra cascate e vette
L’itinerario più classico inizia dal Rifugio Lagdei (1 251 m) e segue il sentiero CAI 723/A, panoramico e accessibile, in circa 45 minuti fino al lago. Qui si apre l’anello caratteristico di 5,9 km con dislivello di 687 m che tocca anche Monte Marmagna e Monte Orsaro, completo in 6–7 ore.
Lungo il percorso si incontrano la torbiera glaciale, massi erratici e faggete secolari, perfetto connubio tra natura, geologia e flora alpina.
Il Parco dei Cento Laghi, di cui il lago fa parte, vanta boschi di faggio e conifere, ruscelli e una fauna variegata, inclusi martore, caprioli e specie rapaci. In estate le temperature fresche (sotto i 20 °C) lo rendono rifugio ideale dai climi torridi delle città emiliane.