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Niente automedica a Cattolica, la sindaca: "Falso problema, siamo coperti sulla copertura dell'emergenza"

Polemiche sulla sanità, la giunta evidenzia copertura di emergenza a Cattolica e l'importanza della rete integrata di soccorso

A cura di Redazione
18 aprile 2025 14:12
Niente automedica a Cattolica, la sindaca: "Falso problema, siamo coperti sulla copertura dell'emergenza" - Foto di repertorio
Foto di repertorio
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“Sull’automedica e sulla salute dei cittadini, la minoranza continua a fare pura strumentalizzazione politica. Nonostante i dati oggettivi illustrati dai tecnici dell’Ausl che abbiamo voluto appositamente invitare per dare alla discussione un taglio quanto mai scientifico e imparziale, le opposizioni continuano a portare avanti una presa di posizione priva di fondamento e una polemica sterile”.

Così la sindaca Franca Foronchi e l’assessore ai servizi socio-sanitari Nicola Romeo entrano nel dettaglio della discussione al centro del consiglio comunale di ieri sera (giovedì 17 aprile) sulla mozione presentata dalla minoranza contenente la richiesta di spostamento dell’automedica che copre la zona del distretto di Riccione, a Cattolica.

Ogni territorio vorrebbe avere un’automedica – riprendono – ma questo, come ci hanno ben spiegato, non è possibile sulla base delle risorse economiche e umane che abbiamo e tenuto conto anche dei tagli a livello di governo centrale. Maurizio Menarini, direttore di Romagna Soccorso, e Ardigò Martino, direttore del Distretto di Riccione, sono venuti a illustrare in modo super partes il funzionamento della rete di automediche, le ragioni dei posizionamenti e come opera tutta la macchina del soccorso”.

“Quello che è importante – affermano – è che, sul fronte della salute e dei presidi, Cattolica possa contare sulla presenza e copertura da parte di tutti i mezzi di soccorso e intervento esistenti. All’ospedale di Cattolica, un’ambulanza è presente 24 ore su 24 e, da sempre, in estate viene aggiunta una seconda ambulanza con infermieri a bordo”. 

Alla minoranza, che ha presentato una mozione per chiedere il posizionamento dell’automedica a Cattolica, Menarini ha messo in evidenza da un lato “l’assoluto rispetto dei tempi e della qualità del servizio” e dall’altro “i dati sull’arresto cardiaco in miglioramento in termini di ripresa, con ulteriore investimento sul primo soccorritore e diffusione di defibrillatori sul territorio”.

“Non è l’automedica da sola che garantisce la sopravvivenza – ha sottolineato Menarini –Il primo mezzo a partire è sempre l’ambulanza con l’infermiere. E a Cattolica l’ambulanza è presente 24 ore su 24. L’automedica si può aggregare o meno a seconda dei tipi di situazione in corso. Ma non è l’unica risposta. La risposta è la rete. Tra i mezzi, abbiamo anche l’elicottero, la centralizzazione, il trauma center. È il sistema integrato che fa la vera differenza. Cattolica è un territorio coperto sul fronte della salute e degli interventi di emergenza. Poi c’è il dato della carenza di personale medico e questo è un tema vero e critico”.

Martino ha evidenziato come la riorganizzazione della rete delle emergenze risponda a una esigenza di “intelligenza organizzativa”perché “migliorare l’organizzazione significa curare di più”.

“Dobbiamo lavorare sulla rete e non su un dispositivo per non allocare in modo sbagliato le risorse. Abbiamo una distribuzione di ambulanze che arrivano tempestivamente e garantiscono quella parte di soccorso immediato e sono supportate dall’eventuale arrivo delle automediche. Quello che è veramente fondamentale e fa la differenza è concretizzare quella rete, diffondere in maniere capillare i defibrillatori, fare scaricare la app ai cittadini, formarli ai primi interventi di soccorso. È il sistema di interventi integrati la soluzione ottimale”, chiosa Menarini.

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