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Ogni bottiglia racconta una storia incredibile | Il Museo del Balsamico Tradizionale, tra tradizione e curiosità

Scopri a Spilamberto il Museo del Balsamico Tradizionale: botti storiche, acetaia sociale, degustazione e tesori della villa settecentesca.

A cura di Redazione
12 luglio 2025 14:00
Ogni bottiglia racconta una storia incredibile | Il Museo del Balsamico Tradizionale, tra tradizione e curiosità - Foto: MiBACT/Wikipedia
Foto: MiBACT/Wikipedia
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Nel cuore di Spilamberto, provincia di Modena, tra le dolci colline modenesi, si trova un gioiello enogastronomico e culturale: il Museo del Balsamico Tradizionale, ospitato nella storica Villa Fabriani. Inaugurato nel 2002, il museo offre un percorso scenografico unico che racconta le tappe centenarie del Balsamico Tradizionale di Modena: dalle uve alla botte, dall’acetaia all’assaggio guidato nella suggestiva sala a forma di botte. Non a caso, questo museo è definito un "custode della cultura e della storia" dell'aceto più pregiato del mondo.

Il percorso della tradizione: botti, strumenti e degustazione

Il percorso inizia nella Sala della Botte, dove una gigantesca botte tradizionale accoglie i visitatori, guidandoli tra strumenti originali dell’800 e attrezzi del bottaio, dalla “sala della cottura” con paiolo di rame fino all’“acetaia sociale” nel sottotetto. Ogni fase è documentata da oggetti, documenti storici e aneddoti, come bottiglie del 1785 che testimoniano l’antichità della tradizione.
Il visitatore apprende l'intero ciclo: la scelta dei vigneti, la fermentazione del mosto cotto in barrique a “emigrazione”, l’invecchiamento di almeno 25 anni per le categorie “affinato” ed “extravecchio”. All’uscita, l’esperienza culmina con una vera degustazione guidata in una saletta dedicata, per apprezzare odore, acidità e dolcezza del prodotto .

Un patrimonio culturale e sociale dell’Emilia-Romagna

Oltre a custodire tradizione, il museo è gestito dalla Consorteria ABTM, associazione attiva nella valorizzazione e tutela dell’aceto balsamico tradizionale, con una sede annessa che conserva oltre 10 000 botti in uso. I visitatori possono accedere anche all’acetaia comunale, dove antiche batterie vengono tuttora rinnovate, e osservare il laboratorio di analisi post-degustazione.
Villa Fabriani stessa, risalente al XVIII secolo, fu ampliata nel XIX secolo e conserva affreschi e architetture originali. L’edificio e il museo sono riconosciuti come patrimonio del Sistema Museale Nazionale e vetrina della qualità e cultura del territorio emiliano-romagnolo.

Curiosità

Nel 2022 il museo ha registrato 6 031 visitatori, un numero che testimonia l’interesse crescente per questo “museo del gusto” che unisce storia, cultura e tecnologia. Tra i pezzi più straordinari, una batteria di botti dell’inizio del XIX secolo è esposta come simbolo della tradizione pluricentenaria.

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