Omicidio Cristina Peroni, nuova udienza del processo che vede imputato, per maltrattamenti in famiglia e omicidio pluriaggravato, l’ex compagno della donna, il 48enne Simone Benedetto Vultaggio.
L’uomo è scoppiato in lacrime in udienza, mentre venivano proiettate le immagini dei rilievi della scientifica nell’appartamento di via Rastelli in cui sono avvenuti i fatti, il 25 giugno 2022. La vittima del femminicidio fu colpita prima con il mattarello, poi uccisa con ripetute coltellate. Secondo i rilievi dell’autopsia, le furono inferti colpi anche quando era oramai inerme al suolo.
Vultaggio è ora difeso dall’avvocato Massimiliano Orrù, che ha chiesto di stralciare la lista dei testimoni convocati dal precedente difensore, fatta eccezione per il perito della difesa, il dottor Daniele Donati, e la suora del carcere che ha seguito Vultaggio, sottoposto a custodia cautelare in carcere.
È proprio sulle perizie che si snoda la vicenda processuale. Secondo quanto riferito nella consulenza depositata dalla difesa, la capacità di intendere e di volere di Vultaggio, affetto da un disturbo della personalità, al momento dei fatti era assente o ridotta.
A conclusioni diametralmente opposte è giunte il consulente nominato dal Sostituto Procuratore Bertuzzi, il dottor Federico Boaron: lo stato emotivo e passionale generato dalla rabbia non è stato tale da inficiare sulla capacità di intendere e di volere dell’imputato.
Il curatore speciale del figlio minore della coppia si è rimesso alla decisione della Corte d’Assise, sottolineando che sia necessario accertare ogni aspetto della vicenda.
Se passasse la linea dell’accusa, Vultaggio potrebbe essere condannato alla pena massima dell’ergastolo. Il processo riprenderà il 2 ottobre, in udienza sarà sentita appunto la suora nominata come testimone dalla difesa.