Omicidio Pierina Paganelli, il Gip su Louis: "Ha agito con crudeltà"

Omicidio Pierina Paganelli, l'ordinanza di custodia cautelare applicata nei confronti dell'indagato Louis: "Ha commesso il fatto per futili motivi

A cura di Redazione
17 luglio 2024 06:45
Omicidio Pierina Paganelli, il Gip su Louis: "Ha agito con crudeltà" -
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Nel disporre l’arresto di Louis Dassilva, il cittadino senegalese 34enne unico indagato indagato per l’omicidio di Pierina Paganelli, avvenuto il 3 ottobre scorso a Rimini, il Gip della città romagnola – viene osservato in una nota della Procura della Repubblica, come riporta l’ANSA – ha ritenuto la sussistenza di aggravanti, ossia, “avere commesso il fatto per futili motivi, avere agito con crudeltà nei confronti della vittima e avere approfittato di condizioni di tempo, di luogo e di persona, tali da ostacolare la privata difesa”.

In particolare, viene sottolineato, il giudice ha basato la sua scelta “sulla base di una pluralità di indizi, connotati da gravità, precisione e tra loro di indubbia concordanza. Tra questi si cita, per la rilevanza e la svolta che ha impresso alle indagini, la videoripresa di una telecamera di via Ciclamino che, tra le 22.17.02 e 22.17.08, ritraeva un soggetto, ripreso di spalle, mentre camminava in direzione del portone del civico 31. Pur nella scarsa qualità dell’immagine, la persona raffigurata risultava di carnagione scura. Dagli accertamenti emergeva che l’unico abitante di colore nel condominio 31, come in quelli limitrofi era l’indagato”.

Questa circostanza è stata considerata “di particolare interesse, poiché Dassilva, sia nelle dichiarazioni rese al Pm, quale persona informata sui fatti prima e quale indagato poi, così come nelle plurime interviste rilasciate nelle varie trasmissioni televisive, ha sempre asserito di essere rimasto a casa dalle ore 20 del 3 ottobre sino alle 8 del mattino successivo”.

Malgrado la qualità non eccelsa delle riprese, viene ribadito, “è stato, però, possibile confermare, anche tramite analisi tecniche che, per la pigmentazione, li soggetto ripreso era sicuramente di carnagione scura. Gli ulteriori approfondimenti svolti hanno avuto esito positivo, fornendo anche un importante elemento individualizzante, costituito dalla particolarità di un marcato movimento della spalla destra, molto sovrapponibile a quello riscontrato in video ritraenti Dassilva”, una comparazione oggetto di specifica Ctu.

Quindi, avuta conferma dell’identificazione, sono stati svolti specifici accertamenti sui tempi che “hanno avuto esito positivo”. Pertanto, il Gip, “valutate le investigazioni svolte, ha ritenuto connotata di gravità indiziaria l’identificazione in Dassilva dell’ignoto ripreso dalla telecamera tra le 22.17.02 e le 22.17.08”.

A giudizio del Gip riminese, viene argomentato ancora, “connotano di gravità l’indizio la compatibilità della persona ripresa dalla telecamera con quella dell’indagato per carnagione, deambulazione , corporatura; li tragitto del soggetto ripreso, sicuramente diretto all’ingresso del civico 31; li fatto che nell’ orario indicato nessun altro sia entrato nel condominio 31 come in quelli limitrofi; li fatto che l’ unica persona di colore residente al Villaggio San Martino sia l’ indagato”.

In aggiunta, “ulteriore riscontro è stata ritenuta l’altezza dell’indagato (184 centimetri), compatibile con quella dell’assassino, come evidenziato nella consulenza autoptica, che ne rimarca l’altezza significativamente superiore rispetto a quella della vittima. Altra compatibilità è l’essere Dassilva destrimane, come l’autore dell’omicidio”.

Poi, puntualizza la nota della Procura riminese il Gip ha ritenuto come “dagli esperimenti e rilievi tecnici sia emersa la compatibilità delle tempistiche del crimine con gli spostamenti dell’indagato e le riprese della videocamera alle 22.17. L’argomento incide sulla valutazione dell’alibi dell’indagato, che ha sempre sostenuto di non essere uscito da casa”.

Quindi “il Gip ha rilevato al falsità dell’alibi, non solo smentito dalle riprese della telecamera, ma non riscontrato nemmeno dai plurimi accertamenti tecnici compiuti sul telefono dell’indagato e sugli applicativi in esso installati. Intorno all’ orario, in cui è stato commesso l’omicidio, Dassilva era sicuramente sveglio, poiché aveva letto un messaggio ricevuto alle 21.44 ed era connesso alla piattaforma Netflix fino alle 22.06. L’ apparecchio telefonico era riutilizzato alle 22.38”. Pertanto, è la chiosa del Gip, “tale intervallo di tempo ha permesso all’indagato di scendere al piano seminterrato, uccidere l’anziana donna, uscire dal condominio per disfarsi dell’arma e fare, infine, rientro in abitazione”.

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