Altarimini

Ospedale di Novafeltria, comitato rilancia: "Richiesta di Pronto Soccorso non è pura demagogia"

Il comitato critica la dottoressa Tiziana Perin per non aver risposto alla loro richiesta di discussione sul pronto soccorso dell'ospedale di Novafeltria

A cura di Redazione
24 novembre 2023 11:25
Ospedale di Novafeltria, comitato rilancia: "Richiesta di Pronto Soccorso non è pura demagogia" - Ingresso del Punto di Primo Intervento dell'ospedale di Novafeltria
Ingresso del Punto di Primo Intervento dell'ospedale di Novafeltria
Condividi

di Riccardo Giannini

“La dottoressa Tiziana Perin, dirigente dell’Unità Operativa di Pronto Soccorso e Medicina d’Urgenza dell’ospedale di Rimini, non ha mai risposto alla nostra richiesta di incontro”. Così il comitato “Giù le mani dall’ospedale di Novafeltria” in una nota.

L’incontro era stato chiesto per conoscere le motivazioni della posizione, esplicata in una nota stampa, di contrarietà alla predisposizione del pronto soccorso all’ospedale di Novafeltria.

“Avremmo potuto illustrare – spiega il comitato –l’intero processo che aveva portato al riconoscimento dell’ospedale Sacra Famiglia come Presidio Ospedaliero in area particolarmente disagiata, appartenente alla rete dell’Emergenza e Urgenza, come prevede il Punto 9.2.2 dell’allegato A del Decreto Balduzzi“.

L’applicazione del Decreto Balduzzi, sollecitata da politica e istituzioni (“Ma non attuato dall’Ausl”) prevedeva, per i nosocomi in aree riconosciute come “disagiate”, anche la predisposizione di un pronto soccorso; inoltre, in termini generali, dispone lo smantellamento dei Punti di Primo Intervento. Il rischio, spiega il comitato, è quello di avere in futuro, al Sacra Famiglia, “Due Cau con un personale medico non specializzato in Medicina d’Urgenza”, in una zona“non propriamente a portata di mano”, con “un carico di 55.000 abitanti e un territorio di 471 km, collinare e montano, confinante con due Regioni”.

Questo, attacca il comitato, porterà ad un maggior accentramento e a un maggior carico di lavoro sul Pronto Soccorso di Rimini, in direzione opposta all’obiettivo fondamentale che è alla base della riforma dei Cau, cioè decongestionare i Pronto Soccorso. “I pazienti non saranno solo quelli inviati a mezzo ambulanza dal Cau, ma anche quelli che dovranno raggiungerlo, con mezzi propri e mancanza dell’autoambulanze”.

Non solo problemi funzionali di organizzazione dei servizi sanitari, evidenzia il comitato, ma anche “forte disagio per i cittadini dell’Alta Valmarecchia” e “rischi“, con una precisazione: “Non ci riferiamo– spiega il comitato –alle emergenze ed urgenze indifferibili e tempo dipendenti, che sono e saranno sempre trattati dall’efficiente 118″.

Il comitato ribadisce la propria richiesta di un Pronto Soccorso, evidenziando che non si tratta, usando le parole della Perin, “di pura demagogia”.

“In Emilia – chiosa la nota – ospedali come il nostro sono sede di Pronto Soccorso (il comitato ne cita una dozzina, n.d.r.), la maggior parte di questi a distanze inferiori a un Dea, Dipartimento Emergenza e Accettazione, rispetto alla nostra”.

Il comitato, che ricorda l’incontro pubblico organizzato per giovedì 30 novembre (teatro sociale di Novafeltria, ore 17.30), non risparmia una “puntura” finale: “Di queste tematiche avremmo voluto discutere e non di scarsità di risorse, cosa che l’Ausl non si stanca mai di ripetere, che evidentemente valgono solo per noi e non per la ricca Emilia“.

Le migliori notizie, ogni giorno, via e-mail

Altarimini sui social