Ospedale di Novafeltria. Donini "Primo Intervento e Cau, no al pronto soccorso"
Ospedale di Novafeltria, ferve il dibattito: la Regione dice no alla richiesta del pronto soccorso, perplessità del sindaco e della popolazione

Si è svolto ieri sera, mercoledì 17 gennaio, presso il Teatro Sociale di Novafeltria, l’incontro fortemente voluto da parte dei sindaci dell’Alta Valmarecchia e aperto alla cittadinanza per confrontarsi direttamente sulla spinosa questione del Punto di primo intervento dell’Ospedale Sacra Famiglia di Novafeltria con l’assessore alla sanità regionale Emilia-Romagna Raffaele Donini e il Direttore dell’Ausl Romagna Tiziano Carradori.


I sindaci tutti, unitamente al comitato “Giù le mani dall’ospedale di Novafeltria“, al Pd locale e al centrodestra rivendicano a gran voce lo status di area particolarmente “disagiata” e si appellano all’applicazione del Decreto “Balduzzi”. La comunità chiede l’allestimento di un Pronto Soccorso e soprattutto un potenziamento della struttura ospedaliera locale.
A fare da portavoce delle Amministrazioni locali dell’Alta Valmarecchia il Sindaco di Novafeltria Stefano Zanchini: “Auspichiamo fortemente che l’Ospedale Sacra Famiglia non venga trasformato in una stazione di transito verso altre strutture. Ribadiamo l’importanza del servizio medico che presta e del grande bacino d’utenza che accoglie ogni giorno, per cittadini fuori provincia e addirittura fuori regione. Il Punto di Primo Intervento è una risorsa preziosa che non può essere messa in discussione”.
Mentre il Sindaco di Sant’Agata Feltria Goffredo Polidori con il suo intervento articolato spiega, in termini di legge, le motivazioni giuridiche che permetterebbero all’ospedale di Novafeltria di trasformare il Punto di Primo intervento in Pronto Soccorso.
“Ci siamo più volte incontrati con i Sindaci di questi comuni – spiega l’assessore Donini – e abbiamo ribadito che questa necessità, che è più che giustificabile, in realtà noi la stiamo mantenendo”.
“Il punto di primo intervento dell’ospedale di Novafeltria non verrà eliminato, non verrà trasformato in un centro di assistenza per le urgenze come inizialmente avevamo pensato – ribadisce Donini – anzi, il Cau verrà addizionato al punto di primo intervento esistente. I dati sull’attività ospedaliera di Novafeltria dal 2019 ne evidenziano la crescita del 40% dal 2019. Su questo ospedale la Regione sta continuando ad investire. Ad oggi si parla di 10 milioni di euro circa. L’Emilia-Romagna rimane un’eccellenza nel campo della sanità, non lasciamo morire le persone in strada. Il nostro 118 è sano”.

Tiziano Carradori direttore Ausl Romagnaconferma che il punto di primo soccorso rimarrà e verrà addizionato il CAU (Centro di Assistenza e Urgenza) ma ribadisce che l’ospedale di Novafeltria non potrà mai essere Pronto Soccorso. “Perché oggi leggere un elettrocardiogramma a distanza è tutt’altra cosa rispetto a prima” dice Carradori “Oggi sali su un mezzo di soccorso puoi fare le disostruzioni, quindi questa soluzione la vedo sempre come obiettivo di miglioramento. E’ importante che il tutto vada nell’interesse di rispondere ai bisogni della popolazione adeguatamente e a non sottrarre i servizi. Non puoi pensare di non cambiare niente” continua Carradori “L’ospedale di Novafeltria ha già beneficiato d’investimenti per 10.000.000 Euro”.
Carradori evidenzia inoltre il considerevole aumento degli interventi chirurgici “Io ho preso servizio qui nel 2020 e da allora gli interventi sono aumentati, è partita l’attività di chirurgia vascolare che prima non c’era. E’ ovvio che non ci sono interventi ‘demolitivi’, che richiedono un ospedale come quello di Rimini, però l’attività chirurgica quella a medio bassa complessità è aumentata”.
“I numeri parlano di un ospedale in ampliamento” dice ancora Carradori “questo è un dato oggettivo, anche il personale. I dati che cito io sono tutti comunicati con periodicità ai sindaci. Io non devo fare politica, rispondo con l’oggettività dei fatti e l’oggettività dei fatti che piaccia o non piaccia” conclude Carradori “sono 10.000.000 d’investimento e delle attivazioni, sono aumenti delle attività e sono aumenti di personale. E’ sufficiente? Uno come me le dirà sempre di no“.
Il direttore dell’Ausl Romagna Tiziano Carradori

Durante la serata è intervenuto anche il consigliere regionale leghista e vicepresidente della commissione sanità della Regione Emilia-Romagna Daniele Marchetti: “Certamente la sanità sta vivendo delle difficoltà enormi che vanno affrontate con intelligenza. I servizi che garantiscono una copertura nei territori più periferici, come qui a Novafeltria, non vanno depotenziati. I Cau – spiega Marchetti – vanno bene accanto ai grossi presidi ospedalieri delle grandi città. In questi territori bisogna garantire comunque il presidio che attualmente c’è, non accettare i giochini di parole, purtroppo di promesse ne abbiamo sentite sempre tante. A nostro avviso bisognerebbe andare avanti con la linea intrapresa e condivisa più volte da diverse forze politiche a livello istituzionale, ovvero andare nella direzione di un pronto soccorso vero e proprio.”

“Questa sera – risponde il Sindaco di Novafeltria Stefano Zanchini – non sono state date risposte concrete alla domanda su cui verteva il tema e l’incontro di questa sera, e cioè una popolazione che chiede un pronto soccorso come da decreto ministeriale, una struttura presidiata da medici dedicati all’emergenza urgenza. Da tempo il punto di primo intervento di Novafeltria non è presidiato da questa tipologia di professionisti. Per noi il Cau è inutile, è un doppione rispetto a quelli che sono gli ambulatori dei medici di medicina generale e il la casa della Comunità aperta dieci ore al giorno dalle 9 alle 19”.
