Ospedale di Novafeltria, replica l'Ausl: "Nessun smantellamento, con la riforma servizi potenziati"
Ospedale di Novafeltria: l'Ausl assicura sul futuro della sanità in Alta Valmarecchia

Ospedale di Novafeltria, l’Ausl Romagna replica alle polemiche sorte in seguito alla decisione di modificare il Punto di Primo Intervento in un Cau (Centro di Assistenza e Urgenza).
Di Riccardo Giannini
“Nessun smantellamento né riduzione di servizi per l’ospedale Sacra Famiglia, al contrario siamo di fronte ad un potenziamento della risposta ai bisogni sanitari“. Così l’Ausl Romagna in una nota replica alle polemiche sorte in seguito alla decisione di convertire il Punto di Primo Intervento dell’ospedale di Novafeltria in un Cau, Centro di Assistenza e Urgenza, che sarà gestito dai Medici di continuità assistenziale, le ex guardie mediche.
Una riforma della rete dell’emergenza-urgenza che parte da una delibera regionale, la 1206 del 2023.
L’Ausl rende nota una statistica: il 99% degli accessi al Punto di Primo Intervento dell’ospedale Sacra Famiglia (nel 2022 sono stati 8331 gli accessi complessivi) sono urgenze differibili. Il rimanente 1% è stato trasferito al Dea (Dipartimento di Emergenza Urgenza e Accettazione) dell’ospedale Infermi di Rimini attraverso il 118.
In pratica la gestione delle urgenze differibili, una situazione clinica che richiede una valutazione a breve termine, sarà in capo al personale del Cau, mentre le patologie più gravi resteranno in capo ai Pronto Soccorso (con trasferimento del paziente dall’Alta Valmarecchia a Rimini tramite i mezzi del 118).
“Un ulteriore consolidamento– evidenzia l’Ausl – è il mantenimento dell’auto medica presso l’Ospedale di Novafeltria e nell’ampliamento, già attivo dall’1 giugno scorso dell’orario di operatività del servizio di elisoccorso Romagna (attivo dall’alba al tramonto). Pertanto il sistema complessivo di risposta alle urgenze, sia indifferibili che differibili, è pienamente in linea con le norme di riferimento nazionali e regionali”.
Ospedale di Novafeltria, il nuovo Cau
A Novafeltria il nuovo Cau sarà un presidio operativo 24 ore su 24, con personale medico e infermieristico “adeguatamente formato e totalmente dedicato, in grado di garantire accessibilità, tempestività di cure e continuità dei percorsi assistenziali”, evidenzia la nota dell’Ausl, che ribadisce:“Nessuno smantellamento, ma servizi potenziati”.
A Novafeltria infatti sarà operativo anche il servizio dell’infermiere di comunità, per sostenere a domicilio la popolazione più fragile. La Casa della Comunità, il futuro Ospedale di Comunità con 12 posti letto, ma anche una Centrale Operativa Territoriale entro 3 anni, per un investimento di fondi Pnrr pari a 4 milioni di euro: così l’Ausl respinge le critiche al mittente di chi accusa i vertici dell’azienda di snobbare i territori più periferici.
Anche in quest’ultimo intervento pubblico, i vertici dell’Ausl ricordano il potenziamento dell’attività chirurgica, con un aumento progressivo degli interventi dal 2019 al 2023, e un superamento del 27% del livello di produttività pre Covid.
“Questo sfidante obiettivo è frutto del quotidiano impegno delle équipe che hanno contribuito a rendere l’Ospedale di Novafeltria un riconosciuto punto della rete sanitaria del distretto e dell’azienda”, evidenzia l’Ausl.
Nessun passo indietro dunque sulla riforma del Punto di Primo Intervento. La parola ora passa ai sindaci dell’Alta Valmarecchia.