Ospedale Novafeltria, Ausl replica a comitato: "Fa ingiustificato allarmismo"
Ospedale di Novafeltria, l'Ausl replica al comitato che ha annunciato un esposto penale

La direzione medica del presidio sanitario Rimini-Santarcangelo-Novafeltria dell’Ausl replica al comitato Giù le mani dall’ospedale di Novafeltria, che ha annunciato un esposto in procura, ipotizzando il reato di interruzione di servizio, per la mancanza di un sostituto dell’anestesista nei suoi periodi di ferie.
L’Ausl replica: “Quanto affermato non corrisponde alla realtà in quanto l’anestesista era regolarmente presente nella mattinata di lunedì 4 novembre e così è anche per la mattina di giovedì 7 novembre, in quanto requisito minimo per garantire l’esecuzione in sicurezza di esami Tac con mezzo di contrasto programmati”.
L’esecuzione di “improrogabili lavori di manutenzione straordinaria per l’efficientamento dell’impiantistica e della sicurezza antincendio” ha invece richiesto la chiusura temporanea, fino a sabato 9 novembre, del blocco operatorio dell’ospedale di Novafeltria, “informando per tempo della situazione i pazienti che avevano interventi programmati in quei giorni e ricollocandoli nelle sedute delle settimane precedenti o successivi”.
La presenza dell’anestesista nelle giornate di programmazione chirurgica o per l’esecuzione di esami Tac con mezzo di contrasto è sempre prevista, sottolinea l’Ausl, mentre “non costituisce alcun valore aggiunto, al contrario, la presenza di una figura di profilo specialistico quale quella dell’anestesista negli scenari in cui quella che sarebbe la sua eventuale funzione può essere svolta da altre figure professionali di dimostrata efficacia equivalente, presenti 24 ore su 24 e 7 giorni su 7”.
In particolare i possibili scenari di emergenza intraospedaliera descritti vengono gestiti dai medici di turno 118 e dal personale del Punto di Primo Intervento dalla primavera del 2023 a Novafeltria, come negli altri presidi aziendali confrontabili.
In merito all’accusa del presidente del comitato, Silvana Travaglini, secondo cui l’assenza dell’anestesista depotenzierebbe i servizi dell’ospedale, l’Ausl replica parlando di inesattezze. “I dati di attività dimostrano infatti un costante incremento degli interventi chirurgici eseguiti all’Ospedale di Novafeltria, passando da 858 del 2019 a 1.929 nel 2023. Per il corrente anno, si prevede di chiudere a circa 2150”, si riporta. E “stesso andamento mostrano le prestazioni specialistiche ambulatoriali, che si assestavano a circa 27.000 nell’anno pre-Covid e ne conteremo verosimilmente circa 32.500 entro la fine del 2024”.
“Come sarebbe possibile raggiungere questi risultati, finalizzati evidentemente a fornire risposte di qualità alla popolazione dell’Alta Valmarecchia, se fosse fermato mezzo ospedale, come si sostiene, anche solo per un limitato periodo di tempo?“, rimarca la direzione sanitaria.
“In sostanza, nell’ospedale di Novafeltria sono state assicurate tutte le attività previste, senza alcuna interruzione di servizi, per rifarsi a quanto ipotizzato dai responsabili del Comitato Giù le Mani dall’Ospedale. Lo dimostra anche il fatto che le agende di prenotazione non sono state chiuse e sono state sempre garantite le condizioni di sicurezza per eseguire le terapie ambulatoriali, ivi comprese le infusioni endovenose di ferro“, prosegue l’Ausl, che si dice serena a fronte della denuncia: “Tutta la documentazione al riguardo sarà in quel caso messa a disposizione della competente autorità giudiziaria”.
“Ci teniamo però a stigmatizzare il comportamento di chi fa ingiustificato allarmismo, ingenerando nei cittadini sfiducia nel servizio sanitario”, chiosa la direzione sanitaria nella nota.