Ospedale Novafeltria, Pd replica al comitato: "Inventano un nemico e ci demonizzano"

I candidati riminesi del Partito Democratico al Consiglio Regionale (Petitti, Parma, Gobbi e Raffaeli) hanno declinato l’invito del comitato Giù le mani dall’ospedale di Novafeltria lamentando la mancata imparzialità dello stesso, a seguito della candidatura della presidente del comitato, Silvana Travaglini, nella coalizione di centrodestra.

Lo spiega una nota del Pd di Novafeltria, che accusa il comitato di politicizzazione e un’azione non di difesa dell’ospedale, ma di demonizzazione del Partito Democratico. “Scelta tragicomica di chi, sostenendo di voler salvaguardare il Sacra Famiglia, decide di candidarsi con la destra e dunque con le forze politiche che storicamente privilegiano la sanità privata rispetto a quella pubblica, e che oggi tagliano drammaticamente le risorse per il Servizio Sanitario Nazionale portandole al livello più basso degli ultimi 15 anni“, attacca il comitato in riferimento alla scelta della Travaglini.

Per il Pd, il comitato fa anche disinformazione parlando di chiusura del Punto di Primo Intervento e declassamento del Sacra Famiglia a ospedale di comunità.

“Il decreto ministeriale 77 del 2022 – evidenzia il Pd –potenzia l’assistenza territoriale attraverso infermieri di famiglia e comunità, assistenza domiciliare, case di comunità e non c’entra nulla con il Punto di Primo Intervento che è materia che afferisce all’assistenza ospedaliera”.

Il Pd ribadisce che il decreto ministeriale 77 non porti a un depotenziamento, ma che aggiunga “tutta la parte dell’attività relativa all’assistenza territoriale e domiciliare, oltre a introdurre i Cua. L’Ospedale di Novafeltria continua ad avere un reparto di Medicina e una lungodegenza con un Direttore Primario di Struttura Complessa e con le medesime caratteristiche degli anni passati, così come i day hospital e le attività ambulatoriali”.

“Nel breve-medio periodo– argomenta la nota del Pd – Novafeltria avrà ulteriori 14 posti letto (aggiuntivi) e un servizio di dialisi. Dal 2018 a oggi, gli investimenti dedicati al Sacra Famiglia da parte della Regione Emilia-Romagna ammontano a oltre 15 milioni di euro. Nel 2024 sono in corso interventi per 3,6 milioni di euro, e sono già programmati per il prossimo triennio interventi per altri 2,4 milioni”.

“In queste cifre non si può leggere alcuna volontà di dismissione o depotenziamento della struttura ospedaliera di Novafeltria. Tutto il contrario. Parlare di potenziamento territoriale non significa peraltro chiudere o sostituire il Punto di Primo Intervento con la rete territoriale (ovvero trasformare il Sacra Famiglia in Ospedale di Comunità): il Punto di Primo Intervento di Novafeltria è a direzione ospedaliera e tale rimane“, sottolinea il Pd, allineato con le argomentazioni dell’Ausl.

Il Pd rassicura sul fatto che il candidato alla presidenza della giunta regionale, Michele De Pascale, abbia già chiarito che il Punto di Primo Intervento del Sacra Famiglia sia intoccabile.

“Invece di terrorizzare i cittadini per fini politici, paventando scenari futuri di fantasia, faremmo bene tutti quanti a concentrarci su battaglie davvero rilevanti per il potenziamento del nostro Ospedale, chiedendo per esempio che siano introdotti incentivi per i medici che decidono di prestare servizio in aree interne e disagiate, come la nostra, oppure dotando il PPI di Novafeltria di un camice bianco in affiancamento al medico del 118 anche per le ore notturne”, sottolinea il Pd, chiamando in causa il Comitato.

“Insomma, mentre la narrativa che viene proposta dal Comitato è quella di Davide che si batte contro il terribile Golia, viene piuttosto in mente l’analogia con il celebre cane lupo di Trilussa che, nel tentativo disperato di dimostrare la propria rilevanza, abbaia tutta la notte contro un nemico che però non c’è“, chiosa il Pd.