di Nicola Guerra
50 anni di passione e oltre 2mila pezzi in archivio. “Non ho più posto in cantina – dice scherzando Paolo Giordani, ricercatore amatoriale pensionato dopo una vita di servizio come autista della Croce Verde di Novafeltria – ma non intendo fermarmi“. Fin dall’infanzia si è prodigato con amore nella ricerca dei tesori nascosti del Montefeltro e del territorio della provincia di Rimini, fossili e minerali di un mondo scomparso milioni di anni fa.

“Tanta fortuna e tanto occhio” sono i suoi segreti. L’ultima recente scoperta di Giordani è stata il ritrovamento di un fossile di pianta della famiglia degli abeti risalente all’era geologica del Cretaceo (oltre 100 milioni di anni fa), scovato nei vasti territori del Parco Nazionale del Sasso Simone e Simoncello.
Il fossile di pianta, insieme a quelli di foglie e creature marine del Marecchia saranno in mostra a Novafeltria, presso la Chiesa di Santa Marina in centro, in un’esposizione che partirà alle ore 20 di questa sera (venerdì 7 luglio) e che proseguirà fino a domenica 20 agosto. Per l’occasione Giordani, presiederà nelle serate e nelle mattinate di mercato o del fine settimana per far conoscere e raccontare questi autentici tesori lasciati e tramandati dalla natura locale. Tra gli altri pezzi pregiati della collezione di fossili e minerali: legni fossilizzati di oltre 100 milioni di anni fa, il rame di Anghiari, lo zolfo di Perticara e tanto altro.
Anteprima fotografica della mostra di Paolo Giordani a Novafeltria
Purtroppo, non sarà fisicamente presente nell’allestimento di Santa Marina il vanto più grande di Paolo, la “perla” più antica mai ritrovata in tutto il territorio della Valmarecchia: il più grande rettile fossile mai scoperto in Italia. Nel 2011, infatti, Giordani fece quella che si può definire la scoperta della vita. Dai terreni argillosi delle cave di Monte Ceti, località del Comune di Novafeltria, trovò e riportò alla luce il teschio di un antico rettile dalle dimensioni mastodontiche chiamato mosasaurus, risalente alla fine del periodo Cretaceo (circa 75 milioni di anni fa). Oggi questo reperto viene custodito come uno dei pezzi più pregiati della collezione del Museo Geologico Capellini di Bologna.
Tutte le info sulla mostra a Novafeltria: 333 8077466