Pennabilli: cancellato il murale di Gianni, l'amico di Tonino Guerra
Il sindaco: "Nessun ordine di cancellazione, mancavano le autorizzazioni: ho chiesto solo di regolarizzare"


Il video è diventato virale nelle bacheche di Facebook: l'artista riminese Jody Pinge, sporco di vernice, intento a cancellare il murale, da lui stesso realizzato, dedicato a Gianfranco "Gianni" Giannini, tra i promotori della celebre fiera dell'Antiquariato di Pennabilli e amico fraterno di Tonino Guerra. L'opera era stata realizzata un paio di mesi fa, su una parete di una proprietà della famiglia Giannini, nel centro storico, tra il vicolo de' Medici e la Via delle rose, sulla strada che collega l'orto dei frutti dimenticati agli scalini per andare al "roccione" di Pennabilli. Ieri (martedì 14 ottobre) Jody Pinge ha provveduto a cancellare l'opera e il fatto ha destato molto rammarico. Dura lex, sed lex: e la legge non fa eccezione per la bellezza e per l'arte. Mancavano infatti le autorizzazioni per la realizzazione dell'opera, realizzata sul muro di un'abitazione privata, in zona soggetta a vincoli paesaggistici. Lo spiega il sindaco Mauro Giannini, che precisa: "Non ho dato disposizione di cancellare, ma solo di regolarizzare la situazione, attraverso la relativa sanatoria". Il primo cittadino riferisce: "Ho avuto delle segnalazioni e delle lamentale: nelle zone soggette a vincoli paesaggistici, ci sono pratiche complicate anche per verniciare una casa". Per un altro ex sindaco, Franco Vicini, è comunque "un atto inspiegabile, da chiunque sia stato deciso", scrive in un commento su Facebook, aggiungendo: "La sua generosità, il suo altruismo, il suo amore per la vallata tutta continuerà comunque a illuminare e riscaldare il nostro cuore e il suo esempio non sarà mai dimenticato da chi l'ha conosciuto. Ciao, Gianni!". Murale o non murale, l'auspicio è che tutta la comunità pennese non dimentichi il ruolo avuto da Gianni nello sviluppo culturale del paese e che si trovi un modo, un mezzo, una formula per rendergli omaggio e celebrarne il ricordo nel passaggio inesorabile degli anni (ri.gia.)
