Pennabilli celebra Sport con Gioia: "Giovani: potete vivere meglio di così"
Sport con Gioia, il convegno di Pennabilli celebra i valori dello sport. Tra i relatori Don Alessio Albertini, gli ex calciatori Calori e Bonini, il campione di nuoto paralimpico Lucarelli

di Riccardo Giannini - Interviste di Riccardo Valentini
Al termine di ogni stagione agonistica, in Alta Valmarecchia si tiene il convegno Sport con Gioia, a cura di Pierdomenico Gambuti, storico dirigente del calcio giovanile, oggi responsabile del settore giovanile del Novafeltria Calcio. L'obiettivo di Sport con Gioia è celebrare l'essenza dello sport: la sua valenza educatrice, insegnando ai giovani e alle giovani il rispetto delle regole e dell'avversario. Lo sport è divertimento, gioia appunto, ma anche un mezzo di formazione e di crescita.

Ogni anno Gambuti invita così personaggi del mondo dello sport a raccontare se stessi e la propria esperienza a una platea di giovani sportivi e di genitori: ieri (martedì 3 giugno) l'appuntamento 2025 è andato in scena a Pennabilli, al cinema Gambrinus.
Al tavolo dei relatori, ieri sera, si sono seduti il moderatore Gianluca Grassi, giornalista e dirigente sportivo, Don Alessio Albertini, ospite abituale di Sport con Gioia, due calciatori molto noti: l'ex Udinese e Brescia Alessandro Calori, 553 presenze nei campionati professionistici, oggi allenatore, e Massimo Bonini, gloria della Repubblica di San Marino, protagonista nella Juventus degli anni '80. Infine Cristian Lucarelli, campione di nuoto paralimpico.

Dopo i saluti di rito affidati alla politica locale, al sindaco di Pennabilli Mauro Giannini e all'assessore del Comune di Novafeltria Fabio Pandolfi, ex pallavolista e ciclista, il dibattito è entrato nel vivo.


Alessandro Calori, che ha giocato a calcio ad alti livelli, ha voluto sottolineare il valore formativo dello sport: "Questo sport- ha detto -insegna a stare insieme, a vincere e a perdere. Più delle volte si perde: la sconfitta però ti insegna a vincere o a tentare di vincere. Lo devono capire i ragazzi e gli allenatori: la sconfitta è formativa. Non è facile condividere con le altre persone, ma quando ci riesci, impari: è questo il percorso della vita".
Un altro calciatore ad alti livelli è stato Massimo Bonini, che ha confermato le parole di Calori: "È fondamentale, per i giovani e le giovani che fanno sport, imparare a stare insieme, a rispettare le regole. Importante è anche nello sport convivere con gli altri, accettare le sconfitte".
Molto toccante il racconto di Cristian Lucarelli, campione di nuoto paralimpico. Un incidente in bici nel 2015 sembrava mettere fine alla sua esperienza da sportivo, ma non solo: "Potevo e volevo inizialmente non avere più la responsabilità di vivere- le sue parole - ma grazie a mia moglie, a mio figlio piccolo e alla famiglia ho visto un barlume e mi sono attaccato, finché non è scoppiato un incendio. Ho accettato questa responsabilità: per me è stato un purgatorio".
L'essenza dello sport non è la vittoria: ma porsi degli obiettivi,"prima un po' più piccoli", racconta Lucarelli, come quando, tornato alle gare, ha affrontato un Triathlon a Riccione: "L'ho fatto in maniera sperimentale, il pezzo a piedi l'ho fatto in stampella. Ma appunto l'importante non è vincere, avere la medaglia: ma dare senso alla propria vita. Ne abbiamo una, dobbiamo riempirla di significati".
Lucarelli ha incalzato: "La felicità e la gioia non sono rimandabili. Non arrivano tra due giorni. Arrivano ogni minuto, ogni secondo e ti devi impegnare perché la tua vita sia splendida. Del tuo vissuto, con le persone che ami".
Don Alessio Albertini, che con la consueta sagacia e ironia ha anche rimproverato qualche ragazzino intento a mangiare patatine e pop corn (non proprio l'alimentazione da atleta), si è soffermato sulla fragilità dei giovani di oggi. Giovani spesso abbandonati a se stessi, davanti ai propri computer e smartphone, a volte protagonisti di tragici fatti di cronaca, atti di bullismo, challenge con intenti autolesionistici e anche di brutali omicidi. "Lo sport può dire ai giovani di oggi che si può vivere meglio di così. E non lo dice solo: lo fa sperimentare in prima persona. Lo fa attraverso l'incontro con i propri limiti, attraverso l'incontro dell'avversario, lo fa con il rispetto delle regole".
Lo sport aiuta quindi i giovani a percorrere la giusta strada, ma gli adulti li devono accompagnare nel percorso: "Gli adulti devono lasciare liberi i ragazzi di interpretare lo sport con la loro fantasia, con le loro qualità, anche con le loro ansie e paure, con le loro gioie", ha evidenziato Gianluca Grassi.
"Quello che rovina lo sport giovanile- ha aggiunto - è l'ingabbiare in schemi rigidi l'attività di questi ragazzini. Li dovremmo fare esprimere".
Sport con Gioia: arrivederci al 2026
Le testimonianza dei campioni dello sport sono state accolte da applausi e dalla grande attenzione del pubblico presente. Anche il vescovo Domenico Beneventi, grande tifoso dell'Inter (per questo simpaticamente preso in giro da Don Alessio, supporter dell'altra sponda di Milano), ha preso parola per sottolineare il ruolo educativo dello sport.

La serata ha registrato anche un momento di riconoscimento, attraverso un piccolo premio, per gli sforzi profusi in campo: la squadra Juniores del Novafeltria Calcio ha vinto il campionato regionale e il prossimo anno parteciperà al campionato Juniores élite. La serata, chiusa con il saluto alla prossima edizione, è andata in archivio tra tanti sorrisi, applausi e con la consapevolezza che lo sport sia una palestra di vita, dove si sbaglia e si impara, dove si cresce e ci si diverte.
