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Pennabilli, il Sindaco ostacola il 25 aprile: "Finché ci sono io non si festeggia"

I pennesi sono stati costretti a spostarsi in altri paesi per prendere parte ai festeggiamenti

A cura di Redazione
27 aprile 2025 09:07
Pennabilli, il Sindaco ostacola il 25 aprile: "Finché ci sono io non si festeggia" - Mauro Giannini, sindaco di Pennabilli
Mauro Giannini, sindaco di Pennabilli
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“Il 25 aprile è una celebrazione divisiva, da quando sono sindaco io non l’abbiamo mai festeggiato. E mai lo festeggeremo finché sarò in carica”: queste sono le parole del primo cittadino di Pennabilli, Mauro Giannini, in merito alla giornata che festeggia la liberazione dal nazifascismo. Come riporta Il Resto del Carlino Rimini, venerdì nel borgo della Valmarecchia non si sono tenute le celebrazioni. Non stupiscono le parole del sindaco che più volte è stato al centro delle polemiche per i suoi proclami di fede fascista come “morirò in camicia nera”.

Cristina Ferri, la consigliera di opposizione di Orizzonte Comune, conferma che a Pennabilli non ci sono celebrazioni e che i cittadini e le cittadine che vogliono prendere parte ai festeggiamenti devono per forza spostarsi nei paesi vicini: “Non ci sono state celebrazioni per il 25 aprile a Pennabilli. Noi di solito partecipiamo a quelle nei dintorni, Casteldelci o Talamello. Tutto normale? Noi non siamo d’accordo, ovviamente. La festa del 25 aprile andrebbe fatta anche a Pennabilli, ma è inutile chiederlo”.

Il motivo della scelta di non festeggiare? “È una celebrazione divisiva”, taglia corto Giannini. Ma si celebra la liberazione dal nazifascismo e la fine della guerra. “Non concordo sul fatto che vengano ricordati i morti di una sola parte, sarebbe giusto ricordare i caduti di ogni conflitto, qualsiasi divisa abbiano indossato”.

Non solo, Giannini ne ha anche sulla revoca della cittadinanza onoraria a Benito Mussolini decisa dall’amministrazione di San Clemente. Un atto che presto potrebbe ripetersi anche a Riccione dove la discussione è in corso.“Sono ridicoli– sbotta il sindaco pennese, un ex paracadutista della Folgore –.La storia non si tocca. Allora distruggiamo anche le strade, le ex colonie, rifacciamo le paludi Pontine. Il fascismo oggi rivive solo grazie ai suoi improbabili nemici”.

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