Pennabilli: ultimi giorni per visitare la mostra fotografica sulla fauna dell'Appennino

Le immagini di volpi, caprioli e rapaci riflettono un paesaggio ancora integro, fatto di boschi maturi e pascoli aperti

A cura di Redazione
25 agosto 2025 18:11
Pennabilli: ultimi giorni per visitare la mostra fotografica sulla fauna dell'Appennino -
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«Sono le foto di animali selvatici più belle che abbia mai visto, siete bravissimi!» – scrive un bambino entusiasta in caratteri cubitali. «La mostra mi ha trasmesso la sensazione di una presenza viva, come se da quelle immagini emergesse davvero il respiro dell’Appennino.» «Camminando in questa sala mi è sembrato di entrare nel folto di un bosco dove gli sguardi silenziosi ed espressivi degli animali mi hanno accompagnato ad ogni passo».

Sono alcuni dei commenti raccolti dai visitatori della mostra fotografica Fauna dell’Appennino di Alberto Dionigi – fotografo amatoriale e appassionato di fotografia naturalistica – ospitata al MUSSS, il Museo Naturalistico del Parco Sasso Simone e Simoncello, Centro Visite del Parco e Centro di Educazione Ambientale e alla Sostenibilità, che invita il pubblico a scoprire l’esposizione fino a domenica 31 agosto.

La mostra raccoglie scatti dedicati alla fauna selvatica: animali colti nel loro habitat naturale, in comportamenti spontanei e silenziosi che testimoniano la varietà degli ecosistemi. L’allestimento, essenziale e arricchito da elementi naturali curati dallo stesso fotografo, valorizza la spontaneità delle immagini e stabilisce un contatto diretto con l’ambiente ritratto.

Come ha sottolineato Roberto Sartor all’inaugurazione, questa esposizione è anche un modo diverso per conoscere la natura: non solo attraverso passeggiate ed escursioni, ma tramite un lavoro fatto di attenzione e lunghi appostamenti, che permettono di osservare i dettagli e vivere l’attesa.

Con questa iniziativa, il Museo naturalistico di Pennabilli si conferma come spazio di incontro tra linguaggi diversi – fotografia naturalistica, ricerca scientifica, didattica e arte – dove le immagini diventano un mezzo per osservare la bellezza, conoscere e avvicinare il pubblico alla complessità e al fascino dell’ambiente naturale locale e appenninico.

Avendo raccolto moltissime immagini in 5-6 anni di lavoro, Dionigi ha scelto di documentare un ampio panorama di specie, restituendo al pubblico la varietà della fauna appenninica. Le fotografie spaziano tra diverse aree dell’Appennino centrale, dall’Emilia-Romagna fino al Basso Abruzzo, con numerosi scatti realizzati anche all’interno del Parco.

In particolare, la fauna del Parco Sasso Simone e Simoncello – con immagini di volpi, caprioli e rapaci – riflette un paesaggio ancora integro, fatto di boschi maturi, pascoli aperti, calanchi, corsi d’acqua e pareti rocciose. Qui convivono specie rare e comuni in un equilibrio dinamico, favorito da pratiche agricole e forestali a bassa intensità, oggi riconosciute come preziose alleate nella conservazione della biodiversità. Un mosaico biologico, modellato da secoli di interazione tra uomo e natura, che è oggi oggetto di tutela attraverso azioni mirate alla conservazione e a una fruizione consapevole del territorio.

L’iniziativa si inserisce nel percorso del MUSSS che, in coerenza con il principio "Il Parco nel museo, il museo nel Parco", valorizza il territorio attraverso attività divulgative, didattiche ed escursionistiche che uniscono conoscenza ed esperienza diretta in natura.

Il lavoro di Alberto Dionigi, dedicato alla documentazione della fauna selvatica, nasce da un approccio rispettoso e paziente: grazie a tecniche come appostamenti e fototrappole, l’autore coglie momenti autentici di vita animale. Come ha raccontato lo stesso fotografo, la metodologia parte dal sopralluogo per individuare tracce degli animali – impronte, escrementi o altri segni – a cui segue il posizionamento delle fototrappole, che restano attive per settimane raccogliendo dati sui passaggi e sugli orari. A questo subentra la fase di appostamento, che per alcune specie richiede mimetizzazione con tute e reti, mentre per altre, come i camosci, può avvenire anche senza, poiché si tratta di animali curiosi che talvolta si avvicinano a pochi metri.

Le sue immagini, apprezzate per precisione e autenticità, rivelano la dimensione nascosta della fauna e offrono spunti di riflessione sui delicati equilibri naturali e sulla necessità di tutelarli.

«La passione per la natura e per la fotografia mi ha condotto verso la fotografia naturalistica. Non è un mestiere, né semplicemente una passione: è ciò che rappresenta profondamente il mio essere. Dall’osservazione al monitoraggio, fino al momento dello scatto, ogni fase è parte di un’esperienza, una connessione autentica con la natura in tutte le sue sfumature. Perché fotografo? Perché spero che, attraverso ogni immagine, le persone possano lasciarsi emozionare e riscoprire un legame profondo con la bellezza e l’armonia del mondo naturale.» – spiega Dionigi.

Lo staff del MUSSS – Lorenzo Lunadei, Giovanna Priarone e Roberto Sartor, ideatore dell’iniziativa, insieme al fotografo Alberto Dionigi – invita a visitare la mostra per condividere un’occasione di osservazione e di dialogo con la natura.

La mostra è curata da Chiocciola – La casa del nomade APS, associazione che gestisce il museo, e sarà visitabile fino a domenica 31 agosto, secondo gli orari di apertura: Martedì – Venerdì: 15:00/18:00.
Sabato e Domenica: 10:00/13:00 e 15:00/18:00.

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