Personale radiologia e orari cup ridotti: comitato ospedale di Novafeltria all'attacco

Ospedale Sacra Famiglia di Novafeltria, il comitato civico invia lettera di protesta all'Ausl

A cura di Riccardo Giannini Redazione
04 ottobre 2025 16:46
Personale radiologia e orari cup ridotti: comitato ospedale di Novafeltria all'attacco - Insegna ospedale Sacra Famiglia di Novafeltria ARCHIVIO
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Il comitato civico "Giù le mani dall'ospedale Sacra Famiglia" ha inviato una lettera al direttore del distretto Rimini Nord, Mirco Tamagnini, per protestare contro la proroga della riduzione dell'orario di apertura del Cup. Fino al 14 giugno scorso, il Cup era operativo dalle 7.15 alle 18.45, poi dal 16 giugno al 30 settembre l'orario era stato ridotto, dalle 7.15 alle 13. Secondo le ultime disposizioni dell'Ausl, l'orario ridotto sarà confermato fino al 30 dicembre 2025. “Non si può parlare di sperimentazione – dichiara il Comitato – quando è certo che la riduzione degli orari produrrà un disservizio grave e immediato per la popolazione”.

Nella lettera, il comitato sollecita l'Ausl a intervenire anche sul servizio di radiologia, che registra la perdita di 2 dei 5 componenti del personale tecnico. "Con turni ridotti e carichi di lavoro insostenibili, i tecnici si trovano spesso a dover svolgere anche mansioni amministrative, con evidenti rischi per la sicurezza e la qualità del servizio. Un solo tecnico in turno – spiega il Comitato – si trova a dover gestire contemporaneamente accettazioni, urgenze, Tac con contrasto e persino le telefonate di chiarimento che arrivano dal centralino. È inaccettabile che figure altamente specializzate siano costrette a svolgere compiti amministrativi, mentre la sicurezza dei pazienti viene messa in secondo piano. con periodi di attesa divenuti inaccettabili, dovuti alla riduzione del personale e dell’incarico dato ai medici radiologi di turno a Novafeltria di refertare anche gli esami radiologici del presidio riminese”.

Il Comitato ricorda che l’Ospedale Sacra Famiglia sia "un presidio in area particolarmente disagiata" e che ogni riduzione di servizi "pesi in modo sproporzionato sulla comunità dell’Alta Valmarecchia, già costretta a lunghi spostamenti per visite specialistiche e cure". “Ogni disservizio – ribadisce il Comitato – è una minaccia concreta alla sopravvivenza del nostro ospedale. Non possiamo accettare che decisioni prese altrove ricadano sempre sui cittadini più fragili, privandoli di un diritto fondamentale come quello alla salute”.

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