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Piazza Prampolini, nessuno ti ha mai raccontato questa storia | Torre del Bordello e le incredibili vicende

Scopri Piazza Prampolini e la Torre del Bordello a Reggio Emilia: storia medievale, campana Regia, archivio comunale e vista panoramica.

A cura di Redazione
13 luglio 2025 10:00
Piazza Prampolini, nessuno ti ha mai raccontato questa storia | Torre del Bordello e le incredibili vicende - Foto: Giuliani Claudio/Wikipedia
Foto: Giuliani Claudio/Wikipedia
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Nel cuore di Reggio Emilia, Piazza Prampolini (anche nota come Piazza Grande) è il fulcro della vita cittadina: qui si affacciano la Cattedrale, il Battistero, il Palazzo del Comune, e la celebre Torre del Bordello, alta 51 m, il punto più elevato della città medievale. Questo spazio, dedicato al deputato locale Camillo Prampolini, è stato teatro di mercati, eventi politici e celebrazioni, con un sorprendente mix tra sacro e profano. La piazza conserva intatto il fascino rinascimentale, con epigrafi e fontane che raccontano secoli di storia.

Il cuore civico di Reggio Emilia

Piazza Prampolini, chiamata anche Piazza Grande, è circondata da monumenti tra i più rappresentativi della città: il Duomo di Santa Maria Assunta, il Battistero di San Giovanni, il Palazzo del Comune (Palazzo Casotti) con la Sala del Tricolore — dove nacque la prima bandiera italiana il 7 gennaio 1797 — e, naturalmente, la Torre del Bordello. Ancora oggi, la piazza ospita il mercato due volte a settimana, reintroducendo il suo spirito popolare e sociale. L’iscrizione settecentesca “Stat regensium fides nulla sub aevo interora” campeggia sul portale d’ingresso, un’affermazione duratura della fedeltà civica dei reggiani.

La torre dal nome incredibile

La Torre del Bordello fu eretta tra il 1489 e il 1498 come sede dell’archivio comunale, su progetto di Girolamo Casotti. Prende il nome da un bordello comunale che sorgeva nelle vicinanze: un “castelletto” affittato dallo Stato per fini sociali. Originariamente alta 38 m, fu in seguito innalzata a 51 m nel XVI secolo, suddivisa da merlature intermedie che indicano le fasi di crescita. Durante la Prima Guerra Mondiale la torre ebbe un ruolo chiave: la campana civica “Regia” segnalava incursioni aeree, allertando la popolazione. Nella Seconda Guerra Mondiale fu usata per la difesa antiaerea e stazioni di avvistamento, come ricorda un murale conservato all’interno. Oggi, sebbene non sempre accessibile, viene aperta in occasione di eventi speciali, offrendo una vista panoramica spettacolare sul centro storico.

Curiosità

Pochi sanno che la campana Regia, oggi nel penultimo piano della Torre del Bordello, porta incisi i santi patroni Crisanto e Daria, lo stemma di Reggio e un’iscrizione del 1667 che la definisce un dono della comunità per il servizio pubblico: “Regia… Mi fece Francesco Capelli reggiano e Dionigi Filippi torinese... SPQR mi destinò allo pubblico servizio nell’anno del Signore 1667”.

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