Potere al Popolo Rimini in presidio contro le guerre e l'invio di armi

Il nostro paese continua a produrre armi e a inviarle per sostenere guerre e genocidio, è arrivato il momento di invertire la rotta

A cura di Redazione
03 novembre 2024 10:17
Potere al Popolo Rimini in presidio contro le guerre e l'invio di armi - Potere al Popolo Rimini
Potere al Popolo Rimini
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Potere al Popolo, promotore della lista unitaria Emilia Romagna per la pace, l’ambiente ed il lavoro, ha organizzato, per la giornata del 4 Novembre, una staffetta regionale che ci vedrà presenti in diverse città dell’Emilia Romagna, a partire da Rimini, fino a Ravenna, Imola e Bologna.

A Rimini l’appuntamento sarà alle ore 14:30 in Via IV Novembre. Saranno presenti Federico Serra (Candidato a Presidente della Regione Emilia Romagna) e Guido Mascioli (Candidato a Consigliere nella circoscrizione di Rimini).

Le dichiarazioni di Potere al Popolo Rimini

“Anche a Rimini, sotto la Prefettura, nella giornata nazionale delle Forze Armate che il Governo Meloni voleva rendere festività nazionale, diciamo ad alta voce che è necessario uscire dalla spirale bellica, dopo decenni di tagli e privatizzazioni e che bisogna invertire le priorità dell’amministrazione della nostra Regione, destinando le risorse a un grande piano di manutenzione e alla salvaguardia dei territori, alla sanità e all’istruzione pubbliche, alle assunzioni dirette nel settore pubblico, al diritto alla casa, al welfare”.

“Dopo ormai anni che, dalla guerra in Ucraina fino al sostegno indiscriminato a Israele, il nostro paese (insieme a tutto l’Occidente a guida NATO) continua a produrre armi e a inviarle per sostenere guerre e genocidio, è arrivato il momento di invertire la rotta: se per le spese militari, le esercitazioni militari e le campagne di guerra (come quella in Mar Rosso) ci sono sempre soldi da stanziare, per le scuole fatiscenti della regione, i territori e tutte le spese sociali vediamo solo tagli e risorse sempre più scarse”.

“Invertiamo le priorità della nostra regione e del nostro paese, chiediamo più soldi per la messa in sicurezza dei territori, sempre più fragili di fronte al cambiamento climatico in atto , come dimostrano le alluvioni degli ultimi mesi, e non per le armi e per la guerra, pretendiamo subito la chiusura di ogni relazione politica ed economica con Israele e la cessazione di invio di armi all’Ucraina”.

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