Premi ai dirigenti Ausl Romagna, scoppia la polemica: centrodestra all’attacco
Centrodestra contro Regione e vertici sanitari: “Premi sproporzionati a fronte di bilanci in rosso e servizi carenti”


È bufera sui premi di risultato assegnati ai vertici dell’Ausl Romagna, approvati lo scorso 26 agosto con una determina aziendale in recepimento di una disposizione della Giunta regionale. In un momento segnato da bilanci in rosso e crescenti difficoltà per la sanità locale, il centrodestra attacca duramente, parlando di cifre spropositate e di “scelte inopportune”.
È Jacopo Morrone della Lega a evidenziare che al direttore generale Tiziano Carradori sia stato riconosciuto un premio da 28.198 euro, calcolato su uno stipendio annuo di 154.937 euro, mentre ai direttori sanitario e amministrativo spettano rispettivamente 22.558 euro a fronte di retribuzioni pari a 123.949 euro ciascuno. Complessivamente, i premi ammontano a quasi 97 mila euro. Morrone non usa mezzi termini: “In periodo ancora vacanziero si apprende la notizia dei compensi aggiuntivi che i vertici dell’Ausl Romagna si sarebbero attribuiti con il beneplacito della Regione, giustificandoli con il raggiungimento, nel 2024, del 91% degli obiettivi di gestione e salute pubblica. Non sappiamo quali fossero questi obiettivi, certo non saranno stati troppo ambiziosi visto lo stato precario della sanità romagnola”. Morrone elenca una serie di criticità tra cui l’aumento dei ticket, oltre 260mila lettere inviate agli utenti per il recupero di ticket non pagati (pari a circa 19 milioni di euro), i disservizi nei pronto soccorso e nelle liste d’attesa. “La via d’uscita dei vertici della sanità regionale è sempre la stessa: scaricare colpe su altri e propagandare le proprie performance. Ma la realtà è un’altra ed è la maggioranza degli utenti a testimoniarlo”, chiosa.
Alla denuncia si aggiunge Luca Pestelli, consigliere regionale di Fratelli d’Italia, che annuncia la presentazione di un’interrogazione in Assemblea legislativa. “Il bilancio 2024 dell’Ausl Romagna ha chiuso con un passivo superiore a 37 milioni di euro, e quello preventivo 2025 ipotizza una perdita di oltre 200 milioni. Nonostante ciò, sono stati erogati premi di risultato ai dirigenti per quasi 100 mila euro. Una decisione che stride con la realtà quotidiana dei cittadini e degli operatori sanitari”, evidenzia. Pestelli critica le politiche aziendali di accentramento dei servizi e denuncia le difficoltà di medici e infermieri, costretti a turni pesanti e con straordinari non sempre riconosciuti. Tra le problematiche evidenziate: la riduzione dei servizi territoriali, la carenza di infermieri su alcune ambulanze, i ritardi nell’accesso a esami e visite, e le complicazioni nell’approvvigionamento dei farmaci. “La Regione chiede sacrifici ai cittadini, introducendo persino il ticket farmaceutico, mentre i vertici sanitari incassano premi di risultato. Vogliamo sapere con quali criteri siano stati fissati gli obiettivi e se la Giunta ritenga opportuno confermare questi premi in un contesto così critico”.