Processo Dassilva: la difesa chiede la nullità dell’incidente probatorio e contesta le aggravanti
Presenti i familiari di Pierina Paganelli e la moglie di Dassilva


Si è aperto in Corte d'Assise nell'aula Falcone Borsellino del tribunale di Rimini il processo a carico di Louis Dassilva, unico imputato per l'omicidio di Pierina Paganelli avvenuto due anni fa a Rimini. Presenti i figli di Pierina, Giacomo, Chiara e Giuliano Saponi, le sorelle della vittima, e i nipoti, parti civili difese dai avvocato Marco e Monica Lunedei, e Alfredo Andrea Scifo.
Assente, la nuora di Pierina, Manuela Bianchi legata a Louis Dassilva da una relazione sentimentale. In aula l'imputato, difeso dagli avvocati, Riario Fabbri e Andrea Guidi. Presente seduta qualche fila dietro, la moglie di Louis, Valeria Bartolucci.
L'udienza è poi proseguita con la presentazione delle questioni preliminari della difesa che ha chiesto la nullità dell'incidente probatorio di Manuela Bianchi per non aver messo a disposizione delle parti la conseguente videoregistrazione. Contestate anche le aggravanti della premeditazione e della crudeltà a causa - sostiene la difesa - dell'indeterminatezza del capo di imputazione, poi integrato in un secondo momento.
Per quanto riguarda le telecamere, non sono state ammesse in aula. La richiesta è arrivata dall'accusa, con il pubblico ministero Daniele Paci, ma con la possibilità, a fine processo, di poter aver il girato integrale ripreso dalla telecamera del tribunale installata nell'aula. D'accordo anche gli avvocati delle parti civili.
La Corte, non ravvisando un interesse sociale alla conoscenza del dibattimento e ritenendo che l'ammissione delle riprese audiovisive e fonografiche potrebbe nuocere al sereno e regolare svolgimento del processo, influenzando così la genuinità delle testimonianze, non ha ammesso le telecamere all'interno dell'aula. Autorizzato, invece, lo scatto di singole fotografie alle parti che hanno prestato il loro consenso. (ANSA).