Quello che sta sorprendendo i visitatori | Tesori sorprendenti nel cuore del Museo Luigi Fantini

Scopri il Museo Fantini a Monterenzio: collezione celto‑etrusca, necropoli, laboratori inclusivi, area archeologica e Via del Fantini.

A cura di Redazione
16 luglio 2025 18:00
Quello che sta sorprendendo i visitatori | Tesori sorprendenti nel cuore del Museo Luigi Fantini - Foto: Elena Tartaglione/Wikipedia
Foto: Elena Tartaglione/Wikipedia
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Nel cuore dell’Appennino Bolognese, a Monterenzio, il Museo Archeologico “Luigi Fantini” custodisce una delle collezioni più importanti d’Italia dedicate ai popoli celtici e etruschi. Inaugurato nel luglio 2000, raccoglie reperti provenienti dagli scavi di Monte Bibele e Monterenzio Vecchio, portando alla luce una necropoli e un villaggio pre-romano tra il IV e II secolo a.C. Il museo, nato da sinergie tra il Comune, l’Università di Bologna e l’associazione AR.CA, si sviluppa su quattro sale espositive e un’area centrale, con una ricostruzione “a vero” di un’abitazione celtica, rendendo l’esperienza tangibile e immersiva.

La storia celto‑etrusca nella valle dell’Idice

Monterenzio e Monte Bibele ospitarono, tra il IV e il II sec. a.C., sovrapposizioni culturali tra popolazioni etrusche e Galli Boi. Gli scavi, avviati negli anni ’70, hanno portato alla luce circa 170 tombe con corredi eccezionali: armi, vasi, specchi in bronzo, ornamenti e statuette votive. Il museo conserva inoltre la prima sezione tattile per non vedenti inaugurata nel 2010, con reperti riprodotti, armi celtiche e un plastico della necropoli, a conferma dell’impegno in una didattica inclusiva e partecipata.

Esperienza diretta: didattica, visite e natura

Oltre all’esposizione, il museo offre laboratori per scuole, visite guidate condotte da archeologi e attività per famiglie, con aula didattica, bookshop e accessibilità totale (audio‑guide, percorsi tattili, parcheggio dedicato). All’esterno, l’Area Archeologico‑Naturalistica di Monte Bibele offre percorsi tra grotte, necropoli e un suggestivo “tempietto” dedicato alla stipe votiva, immersi in un paesaggio di straordinaria biodiversità e fascino storico. Recentemente è stato inaugurato anche un rifugio foresteria per soggiorni tematici legati alla scoperta e allo studio del territorio.

Curiosità

Nel 2010, grazie al museo e alla soprintendenza, è nata la “Via del Fantini”: un percorso escursionistico di 16 km tra valle dell’Idice e Monte Bibele, dedicato a Luigi Fantini, archeologo e speleologo che con le sue ricerche ha rivoluzionato la comprensione del territorio appenninico, alimentando una stretta connessione tra paesaggio, cultura e ricerca scientifica.

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