Rallentamento economico e mercato del lavoro: Confesercenti Rimini lancia l’allarme sui dati Istat
Nuovi assunti in crescita solo gli over 50, in calo tutte le altre fasce d’età

Confesercenti Rimini commenta i dati diffusi oggi, 31 luglio, dall’Istat su inflazione e mercato del lavoro: “L'incertezza legata ai dazi internazionali comincia a produrre i primi effetti sull’economia, rallentando la crescita e spingendola verso una fase di stasi proprio nel momento in cui sarebbe necessario un impulso deciso per affrontare le possibili turbolenze del contesto internazionale.
Sul fronte dei prezzi a luglio l’inflazione registra un'accelerazione congiunturale, ma la variazione tendenziale si attesta all’1,7%. Sembrerebbe quindi che il processo inflattivo si sia stabilizzato su valori inferiori all’obiettivo BCE. Tuttavia il rallentamento dei prezzi non si traduce in una ripresa dei consumi delle famiglie, frenati dall’aumento dei costi degli alimentari e dei beni ad alta frequenza d’acquisto, che tornano a crescere rispetto a giugno.
Segnali contrastanti emergono anche dal mercato del lavoro. I dati di giugno mostrano una performance positiva, favorita dall’inizio della stagione estiva, anche se l’occupazione sembra avviarsi verso una fase di crescita più contenuta, riflettendo l’andamento moderato del PIL.
Preoccupa inoltre la dinamica demografica della forza lavoro: su base annua gli occupati aumentano di 363mila unità (+1,5%), con una crescita che coinvolge sia uomini sia donne, ma concentrata prevalentemente tra gli over 50, in aumento del 6,2%. Questa fascia rappresenta ormai il 42% del totale degli occupati, mentre le altre fasce di età registrano un calo.
Un segnale positivo arriva dagli indipendenti, cresciuti di 190mila unità rispetto a giugno 2024 (+3,7%). Un dato incoraggiante, ma che dovrà essere monitorato con attenzione nei prossimi mesi per valutarne la sostenibilità.
In questo scenario ciò che manca è lo slancio necessario per affrontare con decisione un eventuale peggioramento della situazione internazionale. All’Italia servono fiducia, investimenti e certezze per evitare che l’attuale fase di rallentamento si trasformi in una stagnazione economica nei prossimi trimestri".