Rapina al supermercato

Rapina alla sala scommesse, minacciarono il commesso con una pistola. Ex calciatore dilettante e complice indagati

Rapina alla sala scommesse: il bottino fu di 5410 euro

Il gip del Tribunale di Rimini ha eseguito due provvedimenti di misura cautelare nei confronti di altrettante persone indagate per una rapina in una sala scommesse di Misano.

Si tratta di un 29enne di origine straniera, che ha trascorsi da calciatore dilettante in squadre del posto, e di un 47enne italiano, domiciliati entrambi a Rimini: il primo, difeso dall’avvocato Massimiliano Orrù, è stato sottoposto a custodia cautelare in carcere; il secondo è invece agli arresti domiciliari.

I fatti per cui sono indagati risalgono al 10 aprile scorso: i due fecero irruzione alle 22 con il volto coperto da un passamontagna: il più giovane indossando una felpa chiara, giubbotto e pantaloni scuri, scarpe bianche e guanti, il secondo vestito completamente di scuro. Il commesso fu minacciato dalla pistola, impugnata dal 29enne, e fu costretto a consegnare 5410 euro, il denaro in cassa. Il 29enne gli chiese altro denaro, ma quando il commesso gli spiegò di aver già dato loro tutto quello che c’era in casa, lui e il complice fuggirono a bordo di una Bmw di colore scuro, allontanandosi verso Cattolica.

Sul posto intervennero i Carabinieri che avviarono le indagini partendo dalle telecamere del circuito di videosorveglianza. Gli inquirenti si concentrarono sulla vettura utilizzata per la rapina, che era stata noleggiata dal più giovane degli indagati, fecero raffronti tra le immagini delle telecamere e corporatura e caratteristiche fisiche e soprattutto utilizzarono le intercettazioni. Le perquisizioni nei domicili degli indagati offrirono risultati contrastanti: solo a casa del 47enne furono trovati pantaloni e scarpe compatibili con quelli indossati il giorno della rapina.

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