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Regione aumenta tasse e punta sulla sanità: "Diminuire tempi di attesa e tagliare gli sprechi"

La commissione ha approvato il bilancio regionale 2025-2027, focalizzandosi su sanità e welfare

A cura di Redazione
11 marzo 2025 15:05
Regione aumenta tasse e punta sulla sanità: "Diminuire tempi di attesa e tagliare gli sprechi" -
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La commissione Politiche per la salute e politiche sociali, presieduta da Gian Carlo Muzzarelli, ha discusso ed espresso parere favorevole, a maggioranza, al bilancio di previsione della Regione per le annualità 2025-2027, compreso il Documento di economia e finanza regionale (Defr). Presenti gli assessori regionali Davide Baruffi, Massimo Fabi, Isabella Conti e Elena Mazzoni.

In cima alla lista delle priorità resta la tutela della sanità pubblica: anzitutto il tema della prevenzione, oltre a quello dell’offerta sanitaria, che dovrà essere sempre più appropriata (in base alle esigenze dell’utente); un impegno particolare, poi, per la riduzione degli sprechi economici e per la diminuzione dei tempi per esami e visite specialistiche.

Programmate risorse per più di 10 miliardi di euro all’anno, per il periodo che va dal 2025 al 2027, sul fondo sanitario regionale. A questo si affianca un cospicuo finanziamento sul fondo per la non autosufficienza: con 85 milioni in più già nel 2025, altri 50 milioni tra il 2026 e il 2027, per un aumento triennale di risorse pari 135 milioni di euro.

Risorse necessarie, dato che le persone non autosufficienti in Emilia-Romagna oggi sono 220mila e nei prossimi 20 anni potrebbero diventare, queste le stime, quasi 370mila. Già oggi l’Emilia-Romagna è la Regione con il fondo più consistente di tutta Italia: nel 2025 toccherà quasi i 570 milioni di euro. Confermati anche gli stanziamenti in tema di contrasto alla povertà previsti dal fondo sociale regionale.

“La sfida che abbiamo di fronte è alta, l’obiettivo è continuare a crescere insieme, continuare a dare risposte adeguate su sanità e welfare. Con questo bilancio dobbiamo mettere in sicurezza i valori della nostra comunità”, sottolinea il presidente Muzzarelli.

L’ex assessore Raffaele Donini (Partito Democratico) aggiunge: “Questa manovra cerca di avvicinare la forbice che esiste da anni tra i costi del sistema e i finanziamenti che lo Stato assicura alle Regioni, forbice che si è ampliata per il covid, per la crisi energetica ma anche per fattori positivi come quello dei farmaci innovativi. Con questo bilancio si delinea un nuovo modello organizzativo dei servizi. C’è attenzione alle criticità del sistema e bisogna efficientare là dove è possibile”.

Critiche dall’opposizione. Priamo Bocchi (Fratelli d’Italia):“Dobbiamo capire cosa non sta funzionando nel sistema sanitario regionale e dare risposte, a partire dalle liste d’attesa. Anche il rapporto con il privato va rivisto. C’è poi il problema del buco nei conti, con la conseguenza dell’aumento delle tasse; serve spendere meglio le risorse disponibili e serve rivedere la governance organizzativa”.

Per Elena Ugolini (Rete civica): “Ci dite che per mettere in sicurezza la sanità e il welfare del sistema pubblico è stato necessario aumentare le tasse e le imposte del 30 per cento in tre anni, ma i fondi statali sono, rispetto al 2024, in aumento. Serve, quindi, maggiore chiarezza, a partire dalla questione del disavanzo. Viene da chiedersi se il buco in sanità verrà appianato o meno e ci domandiamo se ci saranno cambiamenti sulla qualità e sulla quantità delle prestazioni. Infine, serve più attenzione anche sul tema degli accreditamenti”.

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