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Repetto a Bellaria, gli 883 e l'Uomo Ragno: "È vivo, lo siamo tutti noi"

Mauro Repetto, ex 883 a Bellaria per il festival ImagInAction. L'intervista

A cura di Redazione
15 settembre 2024 07:34
Repetto a Bellaria, gli 883 e l'Uomo Ragno: "È vivo, lo siamo tutti noi" - Mauro Repetto
Mauro Repetto
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di Riccardo Giannini

Sarà ospite a Bellaria Igea Marina, per “ImagInAction“, festival dedicato ai videoclipcurato dal noto regista Stefano Salvati. Mauro Repetto è stato fondatore degli 883, assieme a Max Pezzali, e ha composto tante canzoni del duo entrate nell’immaginario collettivo. Sabato 21 settembre porterà al teatro Astra di Bellaria Igea Marina il suo spettacolo “Alla ricerca dell’Uomo Ragno“, la cui regia è curata proprio da Salvati assieme a Maurizio Colombi.

Repetto e gli 883, grazie anche ai videoclip girati da Stefano Salvati, sono diventati nel corso degli anni anche un’icona pop:“Io sono sempre stato un utente, un consumatore di cultura pop, a livello di musica, cinema, fumetti e, non so se si può dire, di ragazze pop. La cultura pop mi affascina da sempre. È un nuotarci dentro con agio”, racconta il cantautore, che fu scoperto, come 883, da Claudio Cecchetto: “Tutte la case discografiche avevano bocciato Come mai, Hanno ucciso l’Uomo Ragno, Tieni il tempo. Cecchetto ci ha tirato fuori dall’oblio, dal nulla”.

Oggi Mauro Repetto è tornato con uno spettacolo teatrale dedicato proprio all’Uomo Ragno: “Sto preparando il giro d’Italia con il mio spettacolo teatrale Alla ricerca dell’Uomo Ragno, la prima sarà nella mia Pavia l’11 ottobre: trenta date in tutta Italia. Sono contento di essere a Bellaria. Ma non chiamatemi ospite: sarà una serata molto divertente, a livello 883, farò anche un pezzo nuovo“, aggiunge Repetto, che presto sarà anche sul grande schermo.

La storia degli 883 infatti è raccontata da “Hanno Ucciso l’Uomo Ragno”, serie di Sky a cura di Sydney Sibilia. Matteo Oscar interpreta Repetto: “Penso che sia abbastanza azzeccata questa serie, ho visto solo i primi tre episodi e mi sembra che lo spirito sia colto nel segno. Gli attori assomigliano abbastanza a questi due ragazzotti di Pavia che eravamo”, sorride il cantautore, oggi un uomo più maturo, ma ancora con tanta entusiasmo e voglia di divertirsi.

E se l’Uomo Ragno, nella celebre canzone, era metafora dell’uccisione dell’adolescenza e del passaggio al modo degli adulti, oggi è l’emblema della retronostalgia imperante, che rappresenta questa spinta a rivivere decenni magici dell’intrattenimento e della cultura pop, dagli anni ’70 a quegli anni ’90 di cui gli 883 sono stati grandi protagonisti: “il periodo più bello della vita è quello più lontano, più arcadico, dove ti ricordi tu, tuo padre, tua madre, fratelli e sorelle, i tuoi amici; e le canzoni che hanno accompagnato un pezzo di vita di molte persone e che sono state raccontate anche ai figli, tramandate anche ad altre generazioni”.

Allora avevano ragione i Tretriti, trio toscano che nel 1994 cantò, in risposta, “È vivo l’uomo Ragno”: “Certo, è sempre vivo. Non morirà mai. È la nostra forza di affrontare la vita col sorriso sulle labbra, più che la possibilità di tirare su il martello di Thor: l’Uomo Ragno era l’unico che ci riusciva, neanche Hulk”.

Mauro Repetto al microfono di Riccardo Giannini

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