Rimini al centro di ExpoAid 2026: riforma disabilità in sperimentazione
La seconda edizione si terrà dal 25 al 27 giugno dell'anno prossimo al Palacongressi

Giorni di lavoro alla prefettura di Rimini per mettere a punto la seconda edizione di ExpoAid che si terrà dal 25 al 27 giugno dell'anno prossimo al Palacongressi. Un programma articolato tra attività sportive, formative e ricreative che vertono attorno al mondo delle disabilità e del terzo settore.
"Abbiamo iniziato a organizzare tantissime attività, perché vogliamo coinvolgere ancora più associazioni, ancora più le persone con disabilità, le stesse famiglie - spiega a margine di un incontro in prefettura la ministra per le Disabilità Alessandra Locatelli -. Ci stiamo confrontando a questo livello iniziale con le istituzioni, con il Comune di Rimini, con l'Ausl Romagna".
Intanto il percorso della riforma sulle disabilità "sta continuando a espandersi in tutto il Paese e voglio annunciare che Rimini sarà inclusa nella sperimentazione a partire dal 1 gennaio del 2026 - afferma la ministra -, questo è molto importante, perché è un territorio che è molto sensibile al tema dell'inclusione e al tema della persona al centro".
Tra i territori in cui è già stata sperimentata la riforma per la disabilità vi è la provincia di Forlì-Cesena. Di questa esperienza "il monitoraggio - spiega Locatelli - avrà luogo proprio a partire dal 1 settembre e porteremo all'attenzione quelli che sono i risultati sia per la parte della valutazione di base, sia per la parte territoriale dei progetti di vita, al prossimo osservatorio che dovrebbe essere nei primi di ottobre". Le considerazioni che emergeranno "ci serviranno anche per eventualmente fare delle modifiche, apportare dei correttivi laddove necessario al decreto".
"Abbiamo dei buoni ritorni - anticipa la ministra -. È naturalmente importante continuare a puntare sulla formazione, perché serve proprio un approccio completamente rinnovato anche da parte di chi opera al servizio delle persone con disabilità. E fondamentale è semplificare, sburocratizzare e dare la possibilità a chi opera nei servizi di lavorare in rete. Questo significa superare le frammentazioni tra gli aspetti sanitari e gli aspetti sociali". (ANSA).