Rimini Calcio, l'assessore Lari attacca: "Nuova società? Continui rinvii, inadempienze. Basta prese in giro"
Le preoccupazioni di palazzo Garampi anche per il settore giovanile

Nuovo intervento dell'assessore allo sport Michele Lari, che ribadisce la linea di palazzo Garampi sull'attuale situazione del Rimini Calcio. In sostanza l'amministrazione comunale rimane all'oscuro delle dinamiche che coinvolgono la società: Lari precisa di aver ascoltato la nuova proprietà, ma di aver ricevuto "poche risposte e di certezze ancor meno". Lari non ne parla, nel suo intervento diffuso poco fa alla stampa, ma la società deve corrispondere le pendenze (della vecchia proprietà) inerenti l'affitto del Neri. L'assessore infatti si sofferma soprattutto sul settore giovanile, "di primaria importanza per tutta la comunità riminese".
Il settore giovanile infatti risulta fermo al palo, come evidenzia Lari, "per via dei continui rinvii della società, del mancato tesseramento dello staff tecnico, delle inadempienze amministrative ed economiche. In parole povere, una presa in giro". Lo stallo fa sì che i ragazzi siano costretti a prendere la decisione di lasciare Rimini, disperdendo un importante patrimonio calcistico. "Sono stato e sono tuttora in contatto costante e quotidiano sia con quello che ancora ad oggi è il responsabile del settore giovanile, Pietro Tamai, e con alcuni volenterosi componenti degli staff tecnici delle giovanili come Carlo Mandola, schiacciati dall’amarezza di non sapere cosa rispondere a quei ragazzi che chiedono loro, mister, quando iniziamo gli allenamenti?. Così come siamo in relazione con le famiglie, disorientate e comprensibilmente preoccupate, che stiamo cercando di affiancare per quanto ci è possibile", evidenzia Lari.
La Building Company deve quindi dissipare le nubi, ma come rileva Lari, "il tempo è scaduto per recuperare quell’apertura di credito che avevamo il dovere di concedere e che oggi si può dire ampiamente disatteso".
"Continueremo i contatti e il dialogo, continueremo a essere punto di riferimento per tutti coloro che credono che un progetto sportivo sia fatto soprattutto della tutela del patrimonio sociale che esprime una comunità intera. Non accetteremo che nel silenzio si consumi questa offesa ai ragazzi, alle famiglie, a tutti i riminesi", chiosa Lari.