Rimini Calcio, l'opinione del lettore: "Nuovo logo sì, ma tempi e modi da rivedere"
Un parere sul nuovo logo del Rimini Calcio: "Tempi e modi del rebranding sbagliati


Riceviamo e pubblichiamo:
Sono riminese, tifoso del Rimini da decenni, professionista ed esperto di comunicazione e marketing e pertanto mi sento di dare il mio contributo tecnico riguardo alla vicenda del nuovo logo della Rimini Calcio.
Vi confesso che da anni sono tentato di proporre un restyling del marchio e, più in generale, un progetto di comunicazione coordinata alla prima squadra della nostra città. Al Rimini, per esempio, manca una Mascotte come il diavolo per il Milan, la zebra per la Juve, o per società di dimensioni a noi più simili, il cavalluccio per il Cesena o l’elefantino per il Catania. Anche le squadre di serie A hanno ridisegnato marchio (pensiamo alla Juventus) e divise.
Le strisce decise e piatte delle maglie di Milan, Inter e Juventus sono un nostalgico ricordo che lasciano spazio a grafiche più attuali e ricercate per target group di più ampio respiro.
Quindi perché no al nostro Rimini? Ho sempre desistito alla mia idea di proposta perché modificare il marchio di una squadra, segno grafico di immediata appartenenza che accomuna migliaia di persone, è un’operazione che va gestita con molta cura e cautela. E’ consigliabile farlo col sostegno di un progetto di comunicazione e condivisione e nel momento giusto. Proprio quest’ultima condizione “il momento giusto” è mancata in questi ultimi anni.
Entrando nel merito della questione, oggi i marchi sono sintetici ed essenziali. Nel vecchio marchio coesistono troppi elementi e il tratto, non certo essenziale, rende il tutto caotico e poco incisivo. Quindi, mi spiace per i nostalgici, ma un segno più pulito e la scelta di focalizzarsi su un elemento è sicuramente giusta per attrarre un target group più ampio e pensando alle nuove generazioni. L’individuazione di questo elemento deve però essere molto bene ponderata e il più possibile condivisa, proprio perché diventerà l’elemento di sintesi, simbolo di appartenenza e cuore di tutta la comunicazione.
In conclusione, condivido l’esigenza di rebranding ma credo che tempi e modi siano sbagliati, un errore di inesperienza commesso in buona fede che si può perdonare a una società giovane e piena di entusiasmo.
Sempre forza Rimini!
Paolo Cappelletti, responsabile marketing Agenzia Piras di Rimini.