Rimini espugna Perugia, D'Alesio: "Capaci di soffrire e portare la gara dalla nostra parte"
Il tecnico: "Dall'arrivo di Giammarioli si è messo un pochino d'ordine"


Il Rimini espugna Perugia grazie a un gol di Lepri. A fine partita l’allenatore D’Alesio tesse le lodi dei suoi giocatori. “Prima del lavoro viene lo spessore calcistico e umano dei giocatori perché senza di quello potresti fare qualsiasi tipo di lavoro e i risultati non ci sarebbero, ne sono convinto. Sono arrivato assieme ai ragazzi in un momento di totale disordine, di confusione, senza aver fatto preparazione o altro. Dopo un inizio con un’altra squadra, un altro allenatore (Piero Braglia, ndr), abbiamo avuto pochissimo tempo per diventare squadra, e quello che abbiamo fatto insieme è stato importante. Non abbiamo fatto ancora nulla. Siamo in una situazione difficile anche se non facciamo trapelare il disagio, e non è facile: ogni settimana arriva una notizia che ci taglia le gambe, che ci può togliere un pochino d'entusiasmo e di speranze. Grazie al lavoro che facciamo nella testa, i ragazzi subito riescono a spostare i focus, a capire quella che può essere la via giusta perché lamentarsi in queste situazioni potrebbe non servire a niente, anzi diciamo sempre che dalle difficoltà se siamo bravi a capire qual è l'opportunità, possiamo trarre un grande vantaggio – è sempre D’Alesio a parlare - Posso dire che sicuramente dall'arrivo del direttore Giammarioli si è cercato di mettere un pochino di ordine, ci sta dando una grande mano, oltre a lui la figura del nostro team manager, Fabio Gatta, una figura trasversale: senza di loro che ci aiutano saremmo veramente in grossa difficoltà. Meno male che abbiamo la possibilità di appoggiarci a loro in questo momento, e quindi li ringrazio, come ringrazio i ragazzi".
Il Rimini dimostra che quando trova il vantaggio è poi è bravo ad amministrarlo.
"Credo che bisogna essere efficaci. Se sei andato in vantaggio devi saper resistere, anche essere brutto da vedere. Ho detto ai ragazzi: non è importante apparire, ma essere. Se questa partita significava essere brutti, sporchi e lavorare sulle seconde palle, noi lo abbiamo fatto con le idee. La mia squadra riesce a portare più facce in campo e capire qual è quella da utilizzare, cioè se c'è da giocare maggiormente, se c'è da essere più verticali, se c'è da essere un pochino più puliti, se c'è da rallentare il gioco oppure velocizzarlo. Di conseguenza, sono i ragazzi che vanno in campo, a capire il momento. Tutti i giocatori secondo me stanno facendo un passo in avanti in ambito di maturità e di gestione dei momenti della partita ed è quella la strada che ci siamo detti di dover percorrere. Non dobbiamo fare solo un calcio, dobbiamo fare il calcio che in quel momento può servire, non per tutta la partita ma in alcuni momenti della partita sì".
D’Alesio aveva dichiarato alla vigilia che aveva paura di affrontare il Perugia perché aveva gli stessi problemi del Rimini.
“Nei primi dieci minuti il Perugia era diciamo sulle ali dell'entusiasmo, avremmo potuto fare meglio in alcune situazioni che si possono evitare. Oggi un ragazzo ha detto dipende da noi ed è così. Poi noi siamo rimasti sempre corti, li andavamo a prendere sempre alti, e quando ci abbassavano siamo stati veramente bravi a difenderci bassi, quindi a soffrire, ma sempre con le idee. Ed è uscita questa partita. Noi l'abbiamo indirizzata".