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Rimini, il boom del mercato estero salva il turismo: Germania e Polonia in vetta

Nel 2024, il turismo a Rimini cresce del 2,7%, con forte aumento degli stranieri, superando i dati pre-pandemia

A cura di Redazione
30 gennaio 2025 12:52
Rimini, il boom del mercato estero salva il turismo: Germania e Polonia in vetta - La Ruota Panoramica di Rimini - GRPhoto
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Ancora un anno con il segno più per il turismo riminese. Lo confermano i dati relativi ai 12 mesi del 2024 con 6.934.419 presenze, in aumento del +2,7% rispetto al 2023, mentre gli arrivi superano 1.856.501, pari al +1,2%, sempre sull’anno scorso.

Una crescita trainata in particolare dai turisti stranieri che fanno segnare un +7% degli arrivi e un +9,2% dei pernottamenti, mentre si può parlare di sostanziale tenuta in lieve flessione per quelli italiani: -1,1% gli arrivi, -0,6% le presenze.

È quanto risulta dai dati provvisori Istat raccolti e pubblicati questa mattina dall’Ufficio statistica della Regione Emilia-Romagna che fotografano un ottimo anno anche grazie al ritorno dei turisti stranieri. Percentuali ragguardevoli di turismo estero che, se spalmate su tutti i dodici mesi del 2024, si assestano sulla percentuale record del 36,2% dei pernottamenti esteri complessivi sul totale e del 30,3% degli arrivi esteri sul totale (a livello provinciale il dato della percentuale estera sul totale è del 27,6% per quanto riguarda i pernottamenti e del 23,6% su arrivi).

La conferma del ritorno degli stranieri porta in sostanza non solo le presenze alberghiere ma anche gli arrivi a superare il 30 per cento e a rappresentare 1/3 del totale, con il comune di Rimini che rappresenta la percentuale più alta per impatto del turismo estero nell’intera provincia. Ricordiamo che ancora all’inizio degli anni Duemila questo numero si fermava al 19 per cento nel nostro territorio.

Il notevole dato estero registrato nel 2024 trova un fondamento nella crescita del mercato turistico mitteleuropeo (Germania/Austria) e nell’esplosione dei nuovi mercati (Polonia in testa, seguita da Romania e Ucraina), andati a compensare il forzato crollo di quello che fino al 2019 era il principale asset straniero di Rimini, la Russia.

L’anno 2024 si chiude infatti sul fronte del turismo tedesco con un +7% di arrivi rispetto al 2023 e un +24,4% rispetto al 2019 e con un +9,6% di presenze rispetto all’anno precedente e un +23% di presenze rispetto al 2019. La Germania si conferma il primo mercato estero per il Comune di Rimini. Dall’anno 2000 a oggi, il 2024 è quello che ha registrato di gran lunga il maggior numero di arrivi e di presenze dal mercato tedesco.

Dal 2020 al 2024 il mercato tedesco è il primo mercato estero di riferimento per il Comune di Rimini, un primato che dal 2006 al 2014 e dal 2017 al 2019 era stato ‘scippato’ dal mercato russo che in particolare per tre anni – 2012, 2013 e 2014 – ha addirittura ‘doppiato’ quello tedesco raggiungendo nel 2013 la punta più alta del numero di presenze dalla Russia con 855.901 pernottamenti con i 401.457 pernottamenti tedeschi. Nonostante il crollo del mercato russo per cause di forza maggiore il Comune di Rimini ha guadagnato 184.896 presenze rispetto al 2023.

Merito anche dei numeri in forte crescita da parte di nuovi mercati come il mercato polacco che si conferma secondo mercato estero a Rimini con 49.800 arrivi (+9,2% rispetto al 2023) e con 228.952 presenze (pari al +15,9% sull’anno precedente). Questo mercato nel comune di Rimini è risultato secondo solo alla Germania, seguito dai turisti provenienti da Svizzera e Liechtenstein (42.997 arrivi e 183.906 presenze) al terzo posto, dai turisti francesi (30.913 arrivi, +4,5% e 133.573 presenze, +1,2%), dai turisti dalla Romania (29.134 arrivi +7,5% e 141.901 pernottamenti +7,9% e dall’Ucraina (30.025 turisti + 22,7% e 166.953 presenze 19%).

Se i dati complessivi risultano ancora negativi, anche se in recupero, rispetto al periodo pre-pandemico del 2019 (che, ricordiamolo – è stato l’anno che ha registrato un vero e proprio boom di arrivi e presenze turistiche a Rimini) con un -3% per gli arrivi e un -8,1% per le presenze, considerando sia il turismo interno che quello dall’estero rispetto al 2019 – un dato che balza all’occhio è la progressiva incidenza dei mesi destagionalizzati (da gennaio a maggio) sulla percentuale totale annua con un 2024 che supera per la prima volta dal 2001 ad oggi la soglia psicologica del 20% di incidenza sul totale annuo con un 20,03% riferiti ai pernottamenti totali da gennaio a maggio 2024 sul totale annuo.

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