Rimini, il comune "ordina" all'albergatore di abbattere i suoi 8 pini: danneggiano l'asfalto
L'ira delle associazioni ambientaliste: "Si rischia di creare un precedente pericoloso"
L’asfalto di viale Torino, a Bellariva di Rimini, è stato danneggiato dalle radici dei pini presenti nel giardino della casa e dell'hotel di un albergatore riminese. Con un’ordinanza, il Comune ha disposto nei confronti del privato l’abbattimento degli otto pini e il pagamento delle spese per il rifacimento della strada pubblica.
Una notizia che ha suscitato la reazione delle associazioni ambientaliste Wwf Rimini, Lipu Rimini, Fiab RiminI, Anpana Rimini e dnA Rimini.
Secondo le associazioni, i cosiddetti “pini cattivi”, che hanno sollevato l’asfalto e sporcato la strada, hanno in realtà garantito per decenni numerosi benefici alla collettività: ombra e frescura durante l’estate, protezione dal caldo e dalle ondate di calore, bellezza e decoro in una via altrimenti priva di verde. "Le piante - aggiungono - contribuiscono inoltre all’assorbimento di CO₂ e di altri inquinanti, favoriscono la biodiversità e migliorano la salute e il benessere dei cittadini".
“Via Torino non è un caso isolato – spiegano le associazioni – situazioni simili si riscontrano anche in altre zone, come in Via Baldini, dove i bellissimi pini sollevano marciapiedi e posti auto. Il verde privato rappresenta circa il 40-50% del patrimonio verde urbano e costituisce una risorsa preziosa per la città, per i residenti e per il turismo”.
Le organizzazioni contestano l’approccio del Comune, definendolo “semplicistico e punitivo”, e avvertono: “Così si rischia di creare un precedente pericoloso: chi sarà disposto a sostenere economicamente un pezzo di ecosistema urbano?”
Le associazioni rilanciano proposte concrete: incentivare la cura del verde privato, collaborare con i cittadini per la manutenzione delle strade e utilizzare materiali permeabili e drenanti nei rifacimenti di marciapiedi e asfalto, in modo da permettere ai pini di sopravvivere senza creare danni.
“Così Via Torino rischia di diventare ancora più desolata, un lucido ammasso di cemento e asfalto. È davvero questo il futuro che vogliamo per la città, anche con il Nuovo Piano del Verde?”, concludono le associazioni ambientaliste.
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