Rimini, incontro sul futuro della piscina dello stadio: il Comune ascolta i cittadini
L'amministrazione si è mostrata disponibile al dialogo e conferma che nessuna decisione è ancora stata presa
Parafrasando una recente pubblicità, ci sono una notizia buona e una ottima emerse dall’incontro tra il Comune di Rimini e i rappresentanti dei 1.300 firmatari della petizione “Non si chiuda la piscina dello stadio”.
La notizia ottima è che i cittadini sono stati ricevuti e ascoltati con attenzione, come confermato dalle parole dell’assessore Michele Lari, il quale ha precisato che nessuna decisione definitiva è ancora stata presa.
La notizia buona riguarda la disponibilità dell’amministrazione a interloquire con l’attuale appaltatore del servizio, disposto a investire nella struttura, che tuttavia sembra consapevole della difficile possibilità di aggiudicarsi la gestione della nuova piscina, considerando che si è formato un “campo largo” di società sportive interessate.
Durante l’incontro sono state esposte alcune considerazioni:
-La vecchia piscina, situata in posizione centrale, svolge una funzione insostituibile nel tessuto urbano, educativo e sociale di Rimini.
-La nuova piscina di Viserba rappresenta un passo indietro in termini di posizione e non comporterebbe alcuna cannibalizzazione tra le due strutture.
-Qualora rimanesse aperta una sola piscina, Rimini avrebbe una sola struttura pubblica per circa 150.000 abitanti, con una evidente carenza di spazi acqua anche considerando due impianti.
Per fare un confronto: Cesena ha due piscine per 98.000 abitanti, Forlì due piscine per 118.000 abitanti, Ravenna quattro piscine per 157.000 abitanti e Parma quattro piscine per 197.000 abitanti. In tutte queste città, la vecchia piscina è stata mantenuta quando ne è stata costruita una nuova.
È stata inoltre richiesta al Comune la sospensione di ogni decisione riguardante la chiusura della vecchia piscina comunale e l’istituzione di un tavolo tecnico con Regione, investitore privato e comitato cittadino, per candidarsi ai bandi regionali.
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