Rimini, la Tari supera i 48 milioni: al lavoro per ridurre l'impatto sui cittadini
Quattro mesi per ridurre l’aumento della Tari del +5,88%

Quattro mesi per ridurre l’aumento della Tari del +5,88%. L’ufficio tributi avrà sedici settimane per cercare di recuperare il maggior numero possibile di tributi evasi. Come riporta Corriere Romagna, il Comune ha tempo fino al 30 aprile per approvare le tariffe della tassa rifiuti per il 2025, durante il quale potrà tentare di reperire nuove risorse economiche per contenere l’aumento, attraverso il recupero dell’evasione fiscale.
«La Tari 2025 è stata fissata con un incremento del +5,88% rispetto al 2024 – ha dichiarato l’assessore al Bilancio, Juri Magrini –. Tuttavia, come accaduto lo scorso anno, quando siamo riusciti a ridurre l’incremento dal +4,96% inizialmente previsto al +4,15%, recuperando 2 milioni di euro di tributi evasi, lavoreremo per ottenere lo stesso risultato anche nel 2025». Nonostante questo impegno, l’aumento significativo ha già sollevato critiche da parte delle associazioni di categoria, come quelle degli albergatori, artigiani e commercianti di abbigliamento. La presidente degli albergatori riminesi, Patrizia Rinaldis, ha avanzato la proposta di «modificare il sistema di calcolo utilizzato da Arera, l’Autorità nazionale per l’energia, le reti e l’ambiente, che, basandosi su complessi algoritmi, determina il metodo per definire la tassa».
Ma come funziona questo sistema di calcolo? Lo chiarisce Paolo Carini, dirigente di Atersir, l’Agenzia territoriale dell’Emilia Romagna per i servizi idrici e rifiuti, che ha il compito di indicare ai Comuni, seguendo le linee guida di Arera, il costo del servizio di gestione rifiuti da riconoscere al gestore (Hera) e, di conseguenza, la tassa da applicare. «Il nostro compito è approvare, attraverso i nostri organi decisionali, il costo del servizio da riconoscere al gestore, che poi servirà alle amministrazioni comunali per stabilire l’importo della Tari», spiega Carini. Ed è proprio su questa base che la giunta Sadegholvaad ha deciso di fissare l’aumento del +5,88% per la Tari 2025 rispetto all’anno precedente.
Carini precisa: «Dall’analisi dei bilanci della società Hera, che gestisce il servizio rifiuti a Rimini, e di quelli comunali, è emerso che il costo complessivo da coprire per il 2025 sarà di 48,67 milioni di euro, rispetto ai 45,33 milioni del 2024. Un incremento pari al +5,88%». Tuttavia, il dirigente aggiunge: «Una volta stabilito il costo del servizio, spetta al Comune trovare i fondi per coprirlo, come previsto dalla legge». In mancanza di altre risorse, l’unica strada percorribile per i Comuni è determinare una Tari che consenta di coprire le spese previste.
«Il nostro obiettivo – sottolinea Magrini – è ridurre l’aumento il più possibile, così da gravare meno su cittadini e imprese. Per questo motivo abbiamo incaricato l’ufficio tributi di intensificare il recupero dell’evasione, puntando a recuperare almeno 2 milioni di euro grazie a un’azione più incisiva di contrasto ai tributi non pagati».