Rimini Rete Donna celebra l'importanza dell'ascolto emotivo
Incontri con gli esperti per approfondire il ruolo del corpo, delle emozioni e delle relazioni nella crescita personale e nel supporto alle donne
Nella giornata di ieri (venerdì 14 novembre) presso il Centro Sociale Grottarossa, Rimini Rete Donna ha ospitato un incontro partecipato e profondamente dinamico dedicato al tema “La psicomotricità nel ciclo di vita”, condotto da Ferruccio Cartacci, psicoterapeuta della Gestalt e psicomotricista, formatore in ambito terapeutico ed educativo, docente dell’Università di Bergamo e della scuola triennale Kyron di Milano, direttore scientifico della rivista “La Psicomotricità – nelle diverse età della vita” e autore di testi specialistici. Cartacci ha guidato il pubblico in un percorso coinvolgente e accessibile, capace di unire competenza scientifica e calore umano. L’incontro ha valorizzato la centralità del corpo come luogo di espressione e relazione, mostrando come il movimento sia una chiave per comprendere emozioni, bisogni e dinamiche interne nelle diverse fasi della vita. Attraverso esempi pratici, interazioni dirette e un linguaggio chiaro, la serata ha offerto una nuova prospettiva su strumenti utili nel quotidiano: dall’ascolto del gesto alla lettura dei segnali corporei, fino al ruolo della psicomotricità nella crescita emotiva e relazionale. Un appuntamento molto apprezzato, che ha favorito riflessioni condivise e ha avvicinato la comunità a un approccio integrato alla persona.
Si è invece svolto oggi (sabato 15 novembre), presso la sede operativa di Via Jano Planco 16, il terzo incontro di formazione per le volontarie, guidato da Claudia Rinaldi, coordinatrice scientifica del percorso. L’appuntamento ha approfondito il principio cardine dei Centri antiviolenza: partire da sé, imparare a riconoscere il proprio vissuto emotivo per accogliere con autenticità quello delle donne che chiedono aiuto. Rinaldi ha condotto un lavoro intenso sulle dinamiche della relazione femminile, riconfermata come fondamento del metodo antiviolenza: una relazione libera da direttività, da giudizio e da soluzioni imposte, capace di restituire alla donna tempo, parola e possibilità. Sono stati affrontati temi centrali della cultura politica delle donne – differenza sessuale, esperienza concreta, centralità del corpo, lettura dei microsegnali – offrendo alle volontarie strumenti preziosi per un ascolto competente e rispettoso.
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